Esteri

Usa: le scelte di Trump per la sua amministrazione creano sconcerto, anche nei repubblicani

Redazione
 
Se la sua intenzione, sbandierata da sempre, è quella di rivoltare i canoni di formazione di una amministrazione, Donald Trump sta andando spedito, non ascoltando mugugni e persino critiche aperte in merito a qualche indicazione che definire divisiva è molto riduttivo. Addirittura, scrive oggi la Cnn, ''le scelte sempre più provocatorie del governo di Donald Trump hanno lasciato alcuni senatori repubblicani sconcertati e Washington sotto shock''.
Come sta accadendo dopo l'annuncio che il rappresentante della Florida Matt Gaetz, in passato indagato dal Dipartimento di Giustizia, sarebbe stato la sua scelta per il ruolo di procuratore generale, ovvero chi guiderà il Doj per il futuro.

Usa: le scelte di Trump per la sua amministrazione creano sconcerto, anche nei repubblicani

Nel mirino delle critiche c'è anche la nomina di Tulsi Gabbard, ex democratica e ora trumpiana, se confermata, diventerà come direttrice dell'intelligence nazionale, che in passato ha anche criticato. E, ancora, la nomina del conduttore di Fox News (la rete vicinissima ai repubblicani) Pete Hegseth come segretario alla Difesa, indicato per il suo passato da militare, pur mancando della pur minima esperienza per un incarico di tale delicatezza.

Trump, scrive ancora Stephen Collison, analista politico di Cnn, ''ha vinto le elezioni e ha un mandato per il cambiamento. E queste e altre scelte sono la prova di un presidente eletto che è sempre più potente e si preoccupa poco dei critici che avvertono che il suo secondo mandato rappresenta una minaccia per lo stato di diritto''.
Chiarificatore del clima che le nomine di Trump stanno creando è l'indicazione di Gaetz, che era stato oggetto di un'indagine del Comitato etico della Camera e che si è dimesso dal Congresso ieri in seguito all'annuncio del presidente eletto. Il comitato etico, che stava indagando sulle accuse secondo cui avrebbe "commesso molestie sessuali e fatto uso di droghe illecite, accettato regali impropri, concesso privilegi e favori speciali a individui con cui aveva una relazione personale e cercato di ostacolare le indagini governative sulla sua condotta", avrebbe dovuto riunirsi questa settimana per votare sulla pubblicazione di un rapporto, potenzialmente già venerdì. Ma, dopo le sue dimissioni, non è chiaro se le informazioni diventeranno mai pubbliche.

Il repubblicano della Florida ha ripetutamente negato qualsiasi illecito, incluso aver mai fatto sesso con una minorenne o pagato per fare sesso. Il Dipartimento di Giustizia, che aveva avviato un'indagine per reati sessuali su di lui per anni, alla fine ha deciso l'anno scorso di non perseguire accuse penali contro Gaetz.
''Trump - scrive Collison - sta cercando un procuratore generale per garantire l'amministrazione di una giustizia equa? Se così fosse, avrebbe scelto Gaetz, che era sotto inchiesta? Ma le intenzioni del presidente eletto erano chiare nel suo annuncio della sua intenzione di nominarlo: 'Poche questioni in America sono più importanti della fine della militarizzazione partigiana del nostro sistema giudiziario'. La dichiarazione di Trump sembra giocare nella sua aspirazione a lungo termine di trovare un procuratore generale che lo difenda e prenda di mira i suoi nemici''.

Per capire il possibile indirizzo futuro del Dipartimento di Giustizia, basta ricordare che Gaetz è stato uno dei principali sostenitori dei tentativi di Trump di rubare le elezioni del 2020 e che ha chiesto l'abolizione dell'FBI, del DOJ e di altre agenzie a meno che non "tornino al loro posto".
''In questa luce, la scelta di Gaetz sembra più un gesto di disprezzo per il Dipartimento di Giustizia, i procuratori che vi lavorano e lo stato di diritto'', ha scritto Collison.
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