Crescono, negli Stati Uniti, i segnali che l'inflazione possa avere registrato un nuovo aumento a causa delle ricadute delle scelte tariffarie del presidente Trump. Il rapporto sull'inflazione, atteso a breve, è il primo da parte del Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti da quando Trump ha licenziato il commissario dell'agenzia all'inizio di questo mese, poche ore dopo la pubblicazione di un rapporto sull'occupazione debole e che il presidente aveva accusato d'essere stato manipolato.
Usa: cresce il timore di una nuova fiammata dell'inflazione a causa dei dazi
Gli aumenti dei prezzi hanno accelerato negli ultimi due mesi, compreso un balzo del costo dei prodotti comunemente importati come vestiti, mobili e giocattoli. I dazi hanno contribuito in modo modesto all'aumento dell'inflazione complessiva.
Gli economisti prevedono che i prezzi siano aumentati del 2,8% a luglio rispetto all'anno precedente, il che equivarrebbe a un leggero aumento rispetto alla crescita del 2,7% su base annua del mese precedente.
Tuttavia, il tasso di inflazione previsto sarebbe inferiore al 3% registrato a gennaio, il mese in cui Trump è entrato in carica.
Il primo agosto Trump ha licenziato il commissario del BLS Erika McEntarfer, nominata dall'ex presidente Joe Biden e confermata da un voto bipartisan al Senato nel 2024.
In un post sui social media, Trump ha rivolto aspre critiche e accuse (queste ultime ritenute, da gran parte della comunità economica americana, infondate) a McEntarfer, affermando senza prove che i dati erano stati "manipolati". Il rapporto sull'occupazione presentava revisioni dei dati dei mesi precedenti, che è una pratica di routine.
I nuovi dati sull'inflazione sono destinati ad arrivare in un momento delicato per l'economia statunitense. Il debole rapporto sull'occupazione del primo agosto ha sollevato l'allarme tra alcuni analisti sul fatto che gli Stati Uniti potrebbero scivolare verso una recessione. I datori di lavoro stanno assumendo al ritmo più lento dal 2020, secondo i dati sull'occupazione.
Tutto questo mentre, se venissero confermati prezzi elevati e rallentamento nelle assunzioni, gli Stati Uniti potrebbero essere in procinto di cadere nella stagflazione, in cui l'economia rallenta mentre il costo della vita cresce. La Fed terrà la sua prossima riunione per la definizione dei tassi a settembre.