Economia

Ue, crescita al rallentatore: attese le nuove previsioni della Commissione

Redazione
 
Ue, crescita al rallentatore: attese le nuove previsioni della Commissione

Saranno pubblicate venerdì 16 maggio le Previsioni macroeconomiche di primavera 2025 della Commissione europea, che rappresentano un appuntamento cruciale per aggiornare lo stato di salute dell’economia dell’Unione europea, con particolare attenzione a crescita, inflazione e finanza pubblica.

Ue, crescita al rallentatore: attese le nuove previsioni della Commissione

Dopo le stime dell’autunno scorso, che indicavano una crescita dell’1,3% per l’area euro nel 2025 e dell’1,6% nel 2026, le attese degli analisti convergono oggi verso una sostanziale revisione al ribasso: il consenso di mercato si attesta attorno allo 0,8% per l’anno in corso e all’1% per il prossimo, segnalando un indebolimento diffuso delle prospettive economiche. Il rallentamento è attribuito alla persistente debolezza della domanda interna, all’incertezza geopolitica legata ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, e ai timori per gli effetti dei nuovi dazi commerciali annunciati dagli Stati Uniti, in particolare dal fronte repubblicano guidato da Donald Trump.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, queste previsioni arrivano in un momento di elevata volatilità, con diversi elementi di fragilità all’interno dell’Unione. Sebbene Bruxelles possa mantenere un tono relativamente ottimista, le attese del mercato indicano una ripresa più lenta, con previsioni che riflettono una maggiore prudenza. La Commissione potrebbe includere scenari più favorevoli grazie a ipotesi su una maggiore efficacia delle politiche di investimento legate ai fondi del Next Generation EU o su un’accelerazione dell’attuazione delle riforme strutturali nei Paesi membri. Tuttavia, i ritardi nell’attuazione del Pnrr in Paesi come l’Italia rappresentano un fattore di rischio rilevante.

Per quanto riguarda l’inflazione, la Commissione dovrebbe confermare un trend di rallentamento, con una previsione attorno al 2,2% per il 2025, in linea con le proiezioni dello scorso anno. La dinamica dei prezzi riflette una normalizzazione del mercato energetico e una politica monetaria ancora restrittiva da parte della Banca Centrale Europea, che nel 2024 ha avviato un ciclo di tagli dei tassi d’interesse.

Tuttavia, non si escludono nuove pressioni al rialzo, soprattutto in caso di ulteriori shock geopolitici o di rincari sulle importazioni, dovuti a dazi o tensioni sulle materie prime.
Sul fronte della politica monetaria, la BCE potrebbe trovarsi costretta a rallentare o sospendere i tagli ai tassi nel 2025, qualora l’inflazione globale dovesse riaccendersi, trainata da un possibile surriscaldamento della domanda negli Stati Uniti o da tensioni sui mercati internazionali.

Per quanto riguarda l’Italia, le previsioni di Bruxelles dovrebbero sostanzialmente allinearsi ai dati contenuti nel Documento di economia e finanza (Def) 2025 approvato dal governo. Il deficit pubblico è atteso al 4% del Pil, in calo rispetto al 4,4% stimato per il 2024, mentre il debito pubblico, dopo essere stato pari al 137,3% nel 2023, dovrebbe salire fino al 141,7% nel 2025. La tenuta di questi obiettivi sarà legata al rispetto delle nuove regole del Patto di Stabilità e Crescita, entrate in vigore nel 2024, che impongono una disciplina di bilancio più severa e un percorso di rientro del debito più definito. L’Italia dovrà garantire un aggiustamento strutturale coerente, evitando misure una tantum e puntando su riforme e crescita per evitare correzioni forzate in legge di bilancio.

In questo quadro, particolare attenzione sarà rivolta alla valutazione della Commissione sulle Raccomandazioni specifiche per paese, che potrebbero indicare criticità nella sostenibilità a medio termine del debito pubblico italiano. Il rispetto di tali indicazioni, insieme alla piena attuazione del Pnrr e al miglioramento della qualità della spesa, sarà essenziale per evitare procedure di infrazione.

Sul piano politico, il direttore generale di Unimpresa, Mariagrazia Lupo Albore, ha commentato con preoccupazione il contenuto atteso delle nuove previsioni, sottolineando il rischio di un eccessivo ottimismo da parte delle istituzioni europee. Secondo Albore, «le nostre imprese, in particolare le piccole e medie, operano ogni giorno in un contesto molto più incerto rispetto a quello delineato da Bruxelles. La domanda interna non riparte, l’export è penalizzato dai nuovi dazi e dai conflitti internazionali, mentre il costo del denaro resta alto nonostante i primi tagli della BCE».

Se la crescita dell’area euro sarà effettivamente inferiore all’1%, aggiunge, sarà necessario un riconoscimento politico della realtà, evitando di rifugiarsi in previsioni ottimistiche. Per l’Italia, conclude Albore, «non basta allinearsi ai numeri del Def: servono misure concrete per sostenere le imprese, perché il nuovo Patto di Stabilità rischia di imporre manovre correttive proprio quando sarebbero necessari investimenti e stimoli».

  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • villa mafalda 300x600
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Il Cda di Pirelli approva la trimestrale a maggioranza, i consiglieri cinesi votano contro
14/05/2025
di Luca Andrea
Il Cda di Pirelli approva la trimestrale a maggioranza, i consiglieri cinesi votano contro
Stangata in bolletta: rincari su telefoni, internet e Netflix per milioni di italiani dal 1° giugno
14/05/2025
Redazione
Stangata in bolletta: rincari su telefoni, internet e Netflix per milioni di italiani dal ...
EY-Parthenon Bulletin: i dazi ridefiniscono le traiettorie strategiche delle imprese italiane
14/05/2025
Redazione
EY-Parthenon Bulletin: i dazi ridefiniscono le traiettorie strategiche delle imprese itali...
Enel, Ansaldo Energia e Leonardo formano newco che dovrà portare i piccoli reattori nucleari di nuova generazione in Italia
14/05/2025
Redazione
Nasce Nuclitalia, la newco che dovrà portare il nucleare di nuova generazione in Italia.