Salute

Smartphone e giovani: l'81% tra i 16 e i 35 anni si dichiara dipendente

Redazione
 

Dipendenti dallo smartphone ma anche tanto lucidi da ammetterlo: l’81% dei giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni si considera tale, ma anche il genere condiziona la relazione con il device. Le donne, in generale, risultano più dipendenti degli uomini (69% contro 64%) e prediligono social media e app di messaggistica mentre gli uomini sono più attratti da notizie, app di intrattenimento, giochi, scommesse online, pornografia e Intelligenza Artificiale.

Smartphone e giovani: l'81% tra i 16 e i 35 anni si dichiara dipendente

Il 40% preferisce interazioni online a quelle faccia-a-faccia, mentre il 57% usa lo smartphone fino a tarda notte, con conseguente perdita di sonno: questi sono soltanto alcuni dei dati desunti da una ricerca Changes Unipol realizzata in collaborazione con Kkienn Connecting People and Companies, che ha indagato un tema cruciale quale il benessere mentale dei più giovani, da cui emergono dati particolarmente significativi sull’utilizzo dello smartphone. La ricerca è stata condotta su un campione di 1.518 persone: circa 900 giovani tra i 16 e i 35 anni e circa 600 adulti tra i 36 e i 74 anni. Il 91% di essi possiede uno smartphone e il 64% lo utilizza in modo frequente o continuo, trascorrendo connesso da 4 a oltre 6 ore al giorno.

La dipendenza dallo smartphone è una concausa che potrebbe incidere sul benessere mentale, in particolare nella fascia d’età esaminata e si traduce in riduzione della concentrazione per il 60% dei giovani contro il 37% degli adulti; ansia e depressione nel 51% dei casi (contro 32%); isolamento sociale per il 50% (contro 35%).

Inoltre, i giovani fra i 28 e i 35 anni risultano essere i più vulnerabili anche a causa delle pressioni lavorative, sociali ed economiche. Il 53% dei giovani tra i 16 e i 35 anni riconosce la necessità di difendersi dallo smartphone, ma solo una minoranza riesce a ridurne l’utilizzo. In più, ben il 57% degli italiani è contrario a restrizioni sull’uso dello smartphone, tranne che alla guida (73%) o in classe (64%).

L’analisi di Changes Unipol ha anche rilevato come lo smartphone possa amplificare i disagi derivanti da fattori economici e sociali, quali insicurezza lavorativa, aspettative di performance, difficoltà di bilanciamento tra vita e lavoro e declino delle relazioni sociali. Infatti, se lo smartphone da un lato contiene opportunità che possono offrire visibilità e persino un vero e proprio cambiamento di stile di vita, dall’altro può accentuare insicurezza e bassa autostima.

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