Ryanair, il gigante irlandese del trasporto aereo a basso costo, ha annunciato risultati finanziari straordinari per il primo trimestre dell'anno fiscale (aprile-giugno), superando ampiamente le aspettative del mercato. La compagnia ha più che raddoppiato i propri utili netti, beneficiando di un robusto recupero delle tariffe e di un notevole incremento del traffico passeggeri, in particolare durante le recenti festività pasquali.
Balzo Ryanair: profitti a 820 mln di euro (+156%) con tariffe su del 21%
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di ben 820 milioni di euro, un salto impressionante rispetto ai 320 milioni registrati nello stesso periodo dell'anno precedente. Questo dato ha sbaragliato le previsioni degli analisti, che si aspettavano un utile di circa 760 milioni di euro.
A spingere questi risultati eccezionali è stata una combinazione vincente di fattori. Il volume di passeggeri è aumentato del 4%, raggiungendo quota 58 milioni di unità trasportate. Questo incremento è stato accompagnato da un significativo aumento delle tariffe medie del 21%, che ha portato i ricavi per passeggero a registrare un incremento del 15%.
Michael O'Leary, l'amministratore delegato di Ryanair, ha commentato con soddisfazione questi numeri: "Le tariffe del primo trimestre hanno beneficiato in modo sostanziale delle vacanze pasquali cadute ad aprile, della debolezza dei prezzi dell'anno precedente e di prezzi di chiusura leggermente superiori alle aspettative". Non solo i ricavi da biglietteria hanno brillato. Anche le entrate accessorie, derivanti da servizi extra e supplementi, hanno mostrato una performance robusta, con un aumento del 7%, attestandosi a 1,39 miliardi di euro.
Guardando all'anno fiscale 2026, Ryanair mantiene un'outlook positivo ma cauto. Nonostante i significativi ritardi nelle consegne previste da Boeing, la compagnia aerea prevede che il traffico continuerà a crescere del 3%, puntando a raggiungere i 206 milioni di passeggeri. Per quanto riguarda le tariffe, la compagnia si aspetta "con cautela di recuperare quasi completamente il calo tariffario del 7% registrato lo scorso anno, il che dovrebbe portare a una ragionevole crescita dell'utile netto nell'anno fiscale 2026".