La crescita economica degli Stati Uniti rallenterà all'1,6% quest'anno, dal 2,8% dell'anno scorso, come conseguenza delle politiche del presidente Donald Trump che sconvolgeranno il commercio globale, faranno aumentare i costi e lasceranno aziende e consumatori paralizzati dall'incertezza.
L'Ocse boccia le politiche di Trump, la crescita degli Usa rallenterà nel 2025
A sostenerlo è l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che ha previsto che l'economia statunitense, la più grande al mondo, rallenterà ulteriormente, attestandosi a solo l'1,5% nel 2026.
Secondo le previsioni dell'OCSE, la crescita economica mondiale rallenterà al 2,9% quest'anno e si manterrà su questa quota nel 2026. Ciò segna una decelerazione sostanziale rispetto alla crescita globale del 3,3% dello scorso anno e del 3,4% nel 2023.
Negli ultimi anni l'economia mondiale ha dimostrato una notevole resilienza, continuando a espandersi costantemente, seppur in modo non spettacolare, nonostante shock globali come la pandemia di COVID-19 e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Ma il commercio globale e le prospettive economiche sono stati offuscati dalle ingenti tasse sulle importazioni imposte da Trump, dal modo imprevedibile in cui le ha applicate e dalla minaccia di ritorsioni da parte di altri Paesi.
Senza menzionare Trump direttamente, Álvaro Pereira, capo economista dell'OCSE, ha scritto, in un commento che accompagnava le previsioni, che ''abbiamo assistito a un aumento significativo delle barriere commerciali e dell'incertezza nelle politiche economiche e commerciali. Questo forte aumento dell'incertezza ha avuto un impatto negativo sulla fiducia di imprese e consumatori ed è destinato a frenare il commercio e gli investimenti".
Si prevede che la Cina, la seconda economia mondiale, vedrà la crescita decelerare dal 5% dello scorso anno al 4,7% nel 2025 e al 4,3% nel 2026. Gli esportatori cinesi saranno danneggiati dai dazi di Trump, che indeboliranno un'economia già indebolita dal crollo del mercato immobiliare nazionale. Parte del danno sarà compensato dagli aiuti del governo: il mese scorso Pechino ha delineato piani per tagliare i tassi di interesse e incoraggiare i prestiti bancari, oltre a stanziare maggiori fondi per l'ammodernamento delle fabbriche e l'assistenza agli anziani, tra le altre cose.
Secondo l'OCSE, i 20 paesi che condividono l'euro vedranno complessivamente una crescita economica accelerata dallo 0,8% dell'anno scorso all'1% nel 2025 e all'1,2% l'anno prossimo, grazie anche ai tagli dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea.