Cultura

Murakami: in una mostra a Londra, Kyoto rinasce tra i fiori con l’AI

Redazione
 
La città di Kyoto, immortalata su una tela di tredici metri nella foglia d’oro del XVII secolo di Iwasa Matabei "Rakuchu Rakugai Zu Byobu", ovvero Scene dentro e intorno a Kyoto, rinasce nella visione di Murakami Takashi per la mostra “Japanese Art History à la Takashi Murakami”, alla Galleria Gagosian di Londra fino all’8 marzo 2025, con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, che ha disseminato, nella rappresentazione tradizionale della vita quotidiana nell’antica capitale dell’Impero raffigurata nei minimi dettagli (dal vivace quartiere a luci rosse di Misuji-machi a una processione di ciliegi in fiore che attraversa il ponte Gojo Ohashi) i personaggi floreali che contraddistinguono la sua arte, sorridenti corolle colorate che salutano chi le osserva e il malizioso alter ego Mr.DOB, alcune figure gigantesche che incombono sulla narrazione e altre, come Kaikai e Kiki, un duo con orecchie da coniglio e da orso, che dalla riva di un fiume guardano scorrere il mondo.

Murakami: in una mostra a Londra, Kyoto rinasce tra i fiori con l’AI

Murakami in passato ha sperimentato la realtà aumentata e ha creato la sua collezione NFT nel 2023: "Ho 62 anni. Quando avevo 28 o 29 anni, prima che i personal computer diventassero comuni, essere un designer significava creare progetti fatti a mano. I designer della vecchia scuola odiavano i disegni digitali, dicendo che non era vero design o non era creativo perché era computerizzato, ma ora chi ha questa opinione? Forse tra altri 10 o 20 anni nessuno avrà più problemi con l'IA", dice.

Iwasa non è l'unico artista che Murakami ha scelto di riportare a nuova vita utilizzando lo strumento più all'avanguardia dell'era dell'informazione: nella mostra, altre opere sono state reinventate come quelle classiche del periodo Edo di Ogata Kenzan, dell'incisore Utagawa Kuniyoshi e dei pittori Tawaraya Sotatsu e Kano Eitoku. In una rivisitazione dell'opera a inchiostro del XVII secolo di Sotatsu "Wind God and Thunder God", divinità inquietanti sono rielaborate in stile anime contemporaneo, attenuando gli aspetti più angoscianti dell’aura che li permea nella versione originale.
Murakami ha descritto il suo lavoro come "avere decifrato la spazialità unica di Matabei, aggiungendo il mio tocco personale. Ho condotto una ricerca approfondita sui dettagli delle persone e del paesaggio urbano e ho creato l'opera con un team di circa 100 persone", intitolando la sua interpretazione "Rakuchuu-Rakugai-zu Byobu: Iwasa Matabei RIP".

Mentre molti dei suoi contemporanei rifiutano l’uso dell’Intelligenza Artificiale nell’arte, la comunità di Murakami accompagna la mutevolezza dei suoi atteggiamenti nei confronti della tecnologia: "Alcuni dei miei giovani assistenti non hanno mai toccato una matita o una penna. Ogni volta che lavorano, lo fanno con un mouse o un tablet. Forse è molto presto, ma tra sette o dieci anni, le persone potrebbero usare l'intelligenza artificiale per fare disegni veloci. Per me è molto curioso. Ma questi sono gli esseri umani: è evoluzione."

La mostra segue l'annuncio della rinnovata collaborazione dell'artista con Louis Vuitton: per la riedizione della sua collezione con Murakami, il brand ha portato da Kyoto a Parigi la scultura Flower Parent and Child, attualmente esposta all'esterno della Fondation Louis Vuitton.
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