Migliaia di madri hanno marciato, in Messico, in occasione della Festa della Mamma, per sollecitare ''verità, giustizia e riparazione'' per le oltre 127.000 persone scomparse nel Paese e chiedendo che coloro che si dedicano alla ricerca dei propri cari non spariscano o vengano assassinati.
Messico: le donne in piazza per chiedere la verità sulla sorte di 127.000 desaparecidos
"Viviamo nella morte, non riusciamo a sentire il sapore del cibo, abbiamo perso il gusto della vita", hanno detto Hector e Teresa Aguila, una coppia che da due anni cerca il figlio di 27 anni, scomparso a Jalisco.
Entrambe hanno attraversato il Paese per partecipare alla “XIII Marcia Nazionale delle Madri in Cerca”, iniziata al Monumento alla Madre e conclusa all’Angelo dell’Indipendenza a Città del Messico.
Gloria Carmona, una ricercatrice del gruppo Amor por los Desaparecidos (Amore per gli scomparsi) di Tamaulipas (Messico nordoccidentale), che non ha notizie del figlio, Bernardo Iván Pérez, dal 2021, ha detto che la paura di essere assassinata è latente.
"Ho lavorato sul campo con le mie mani. Abbiamo tirato fuori molte persone da fosse e non so chi siano. Sono molto frustrata perché, nonostante tutto quello che abbiamo fatto emergere in due anni, non ho risposte", ha detto, sapendo che più di 29 soccorritori sono stati assassinati in Messico.
Carmona, come molti parenti, è responsabile del ritrovamento dei resti dei dispersi in fosse clandestine. Racconta di aver trovato “ossa, pezzi di denti e chili di ossa bruciate” che spesso le fanno “perdere la fede” nel rivedere suo figlio vivo.
Le madri cercano “con le mani, con picconi e pale”, perché in questo Paese lo Stato "non ricerca le persone scomparse”, spiega la direttrice esecutiva di Amnesty International Messico, Edith Olivares Ferreto.