La guerra in Medio Oriente tra Iran e Israele, e il ruolo degli Stati Uniti nella crisi, continuano a dominare le prime pagine dei media internazionali. Nelle ore successive all'attacco missilistico iraniano contro una base statunitense in Qatar (peraltro preannunciato da Teheran), Trump ha intensificato gli sforzi diplomatici, lavorando dietro le quinte con i suoi più alti consiglieri diplomatici e della sicurezza per mediare un accordo di pace tra Iran e Israele.
Medio Oriente: l'annuncio di Trump del cessate il fuoco nell'analisi dei media internazionali
Come riporta la CNN, Trump ha comunicato direttamente con il primo ministro israeliano Netanyahu, mentre il vicepresidente Vance, il segretario di Stato e consigliere per la sicurezza nazionale Marco Rubio e l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff hanno lavorato con gli iraniani, attraverso canali diretti e indiretti.
Un ruolo chiave nella mediazione è stato svolto dal Qatar, con Trump che ha avuto un colloquio diretto con l'emiro Tamim bin Hamad bin Khalifa Al Thani. Circa 48 ore dopo gli attacchi statunitensi ai siti nucleari iraniani e poche ore dopo la rappresaglia iraniana, Trump ha annunciato sulla sua piattaforma Truth Social un "cessate il fuoco completo e totale" che avrebbe portato a "una fine ufficiale della guerra dei 12 giorni".
Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, riferisce ancora la CNN, Israele ha accettato l'accordo a condizione che l'Iran interrompesse i suoi attacchi, e l'Iran ha accettato tali condizioni. Nonostante i media iraniani e israeliani, inclusi Press TV, l'agenzia Tasnim, Channel 12 e Ynet, abbiano iniziato a pubblicare notizie sull'inizio del cessate il fuoco intorno alle 24.00 ora della costa orientale statunitense, permane confusione sui dettagli e sui tempi precisi dell'accordo.
I media statali iraniani hanno dichiarato che un cessate il fuoco è stato "imposto al nemico", senza fornire una data precisa, mentre il governo israeliano non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. La BBC conferma che l'Iran ha dichiarato che fermerà gli attacchi se Israele farà altrettanto, in seguito all'annuncio di Trump, ma sottolinea che si è ancora in attesa della conferma da parte di Israele.
Il tema centrale del conflitto, sottolineano CNN e Al Jazeera, rimane il programma nucleare iraniano.
Il presidente Trump ha rivendicato risultati "monumentali". E ''monumentale'' è stato anche l'aggettivo usato da Trump per spiegare la distruzione delle infrastrutture nucleari iraniane, parlando dei danni ai siti di Fordow, Natanz e Isfahan. Il Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha dichiarato che le ambizioni nucleari dell'Iran sono state "polverizzate" e che l'attacco non mirava a un "cambio di regime", ma alla distruzione delle capacità atomiche di Teheran (La Vanguardia). Il vicepresidente Vance ha ribadito a Fox News che l'Iran è "incapace" di costruire una bomba nucleare grazie agli attacchi americani, e che la guerra sembra "virtualmente finita", aprendo all'opportunità di "riavviare un vero processo di pace" (La Vanguardia, Die Welt).
Vance ha affermato che l'amministrazione Trump spera che l'Iran abbia imparato una lezione importante e che qualsiasi futuro tentativo di dotarsi di un'arma nucleare richiederà un confronto con un "esercito americano molto, molto potente" (Die Welt). Tuttavia, regna grande incertezza sull'efficacia effettiva dell'offensiva statunitense.
La CNN sottolinea la possibilità che Teheran abbia avuto il tempo di trasferire parte del materiale nucleare arricchito prima degli attacchi, il che renderebbe l'operazione un paradosso strategico, potenzialmente accelerando la corsa dell'Iran verso un'arma rudimentale anziché rallentarla. La BBC evidenzia la necessità di un accordo diplomatico che garantisca uno smantellamento completo, verificabile e irreversibile del programma nucleare iraniano, ricordando il precedente del JCPOA, l'accordo nucleare del 2015 da cui Trump si è ritirato.
Riguardo ai danni ai siti nucleari, riferisce Al Jazeera, Rafael Grossi, capo dell'AIEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica), ha dichiarato che si prevedono "danni molto significativi" al sito di Fordow, soprattutto data la natura estremamente sensibile alle vibrazioni delle centrifughe e il carico esplosivo utilizzato. Grossi ha aggiunto che, sebbene "nessuno, inclusa l'AIEA, sia in grado di valutare appieno i danni sotterranei di Fordow", la loro entità dovrebbe essere considerevole.
A Isfahan, sito anch'esso colpito, l'AIEA ha confermato ulteriori danni, sebbene l'eventuale contaminazione radioattiva sia limitata agli edifici danneggiati o distrutti, poiché gli impianti colpiti non contenevano materiale nucleare o piccole quantità di uranio naturale o debolmente arricchito. A Natanz, è stato colpito un impianto di arricchimento del combustibile. Per quanto riguarda i livelli di radioattività, sia l'Iran che i Paesi limitrofi, e l'AIEA, hanno confermato il ritorno alla normalità, senza segnalazioni di radiazioni fuori dai siti.
Le ragioni, sottolinea ancora Al Jazeera, includono il possibile spostamento delle infrastrutture nucleari iraniane in previsione di un attacco, come affermato da Mahdi Mohammadi, consigliere del presidente del parlamento iraniano. Inoltre, i siti di arricchimento dell'uranio, dove l'uranio è in forma gassosa, sono fortificati e interrati, riducendo i rischi di rilascio radioattivo significativo in caso di attacco, a differenza dei reattori nucleari che contengono migliaia di chilogrammi di materiale nucleare e il cui danneggiamento, come nel caso della centrale di Bushehr, comporterebbe un "elevatissimo rilascio di radioattività nell'ambiente" e gravi conseguenze.
La TASS, agenzia di stampa russa, ha riportato le dichiarazioni del presidente del Comitato per la legislazione costituzionale e la costruzione dello Stato del Consiglio della Federazione Russa, Andrey Klishas, secondo cui Trump, con i suoi commenti conciliatori sulla debolezza dell'attacco di rappresaglia iraniano (13 missili su 14 intercettati e l'avvertimento anticipato all'USA), avrebbe trasformato la risposta iraniana in "l'ennesima umiliazione per la Repubblica islamica".
Sul fronte israeliano, Haaretz e funzionari della sicurezza israeliani citati dal NY Times riportano che Israele sta conducendo intensi attacchi aerei a Teheran, prendendo di mira la famigerata prigione e il quartier generale dei Basij, l'orologio "Israel Destruction", i centri di sicurezza delle Guardie Rivoluzionarie e altri siti del regime. Nonostante le notizie di cessate il fuoco, il Comando del Fronte Interno israeliano non ha modificato le istruzioni al pubblico (Haaretz).
Intanto, riferisce Al Jazeera, la guida suprema Ali Khamenei ha assicurato che "il nemico sionista verrà punito", alimentando una retorica infuocata. Trump, d'altra parte, ha lasciato intendere un possibile scenario di rovesciamento politico a Teheran, affermando: "Se l'attuale regime iraniano non è in grado di rendere l'Iran di nuovo grande, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime?". Questo ha sollevato timori di ulteriore escalation tra le cancellerie internazionali. Nel frattempo, conclude l’emittente araba, l'Iran si prepara a celebrare il mese sacro di Muharram in un clima di estrema incertezza, con le tradizionali manifestazioni di fede che si svolgeranno all'ombra delle sirene d'allarme e dei raid aerei.