Il calo della domanda nei ricchi mercati d'Asia zavorra le vendite dei giganti del lusso

Redazione

La domanda debole nei mercati di riferimento dell'Asia, quali quelli del Giappone e della Cina, sta avendo conseguenze per i grandi marchi del lusso. Come LVMH, che ha segnalato un calo del 3% nelle vendite del terzo trimestre, peggio delle previsioni. Il più grande gruppo del lusso al mondo ha generato 19,08 miliardi di euro di fatturato nei tre mesi conclusi a settembre, con un calo del 3% su base organica, escludendo l'effetto di valute, acquisizioni e cessioni.

Il calo della domanda nei ricchi mercati d'Asia zavorra le vendite dei giganti del lusso

Il rapporto sulle vendite, il primo del trimestre per le grandi aziende del lusso, arriva dopo un periodo di alti e bassi per i titoli del settore del lusso nelle ultime settimane, dopo l'effimero effetto delle misure di stimolo in Cina. La fiducia dei consumatori cinesi è crollata ai minimi storici dell'era del COVID-19, secondo Jean-Jacques Guiony, direttore finanziario di LVMH, che ha comunque aggiunto che l'azienda continua a credere nel futuro del mercato.

La divisione moda e pelletteria di LVMH, che ha nel suo portafoglio i marchi Louis Vuitton e Dior, ha registrato un calo delle vendite del 5%, ben al di sotto delle aspettative di crescita del 4% e del primo calo per l'azienda dal 2020.

La moda e la pelletteria rappresentano quasi la metà dei ricavi di LVMH e quasi i tre quarti dei suoi utili ricorrenti.
In Asia, escluso il Giappone, in cui il mercato cinese rappresenta una quota dominante, il calo delle vendite è peggiorato, attestandosi al 16% in meno rispetto al calo del 14% registrato nel trimestre precedente.
In Giappone, LVMH ha affermato che la crescita ha subito un brusco rallentamento, attestandosi al 20% rispetto al balzo del 57% del trimestre precedente, a causa del rafforzamento dello yen.