Economia

Irpef, il 27% dei contribuenti paga oltre tre quarti del gettito, l’allarme dell’Osservatorio sulla spesa pubblica

Redazione
 
Irpef, il 27% dei contribuenti paga oltre tre quarti del gettito, l’allarme dell’Osservatorio sulla spesa pubblica
L’Italia non è un Paese oppresso dalle tasse, ma da una distribuzione squilibrata del prelievo fiscale. È la principale evidenza che emerge dal nuovo rapporto 2025 dell’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate, giunto alla dodicesima edizione e curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. Lo studio, basato sui dati MEF e Agenzia delle Entrate relativi alle dichiarazioni dei redditi 2023, mette in luce un quadro che smentisce molti luoghi comuni.

Irpef, il 27% dei contribuenti paga oltre tre quarti del gettito, l’allarme dell’Osservatorio sulla spesa pubblica

Secondo l’analisi coordinata dal professor Alberto Brambilla con Paolo Novati e Nicola Quirino, il peso dell’IRPEF ricade in gran parte su una minoranza, appena il 27,41% dei contribuenti con redditi sopra i 29mila euro sostiene da solo il 76,87% dell’intera imposta. Viceversa, il restante 72,59% dei cittadini, con redditi fino a 29mila euro, contribuisce per appena il 23,13%. Una dinamica che pone interrogativi sulla sostenibilità del sistema di welfare, alimentato da una base contributiva ristretta e da una redistribuzione sempre più marcata.

Lo studio sottolinea come la fiscalità generale, su cui poggiano sanità e assistenza sociale, rischi di non essere sufficiente a sostenere il welfare state in assenza di politiche capaci di stimolare crescita, produttività e occupazione. A fianco dell’IRPEF, l’analisi estende l’esame alle altre principali imposte dirette e indirette, IRES, IRAP, ISOST e IVA, con una comparazione rispetto alle variabili economiche che descrivono l’andamento del Paese negli ultimi 16 anni, dal 2008 al 2023.

La fotografia che ne esce mostra un’Italia gravata non tanto da un carico fiscale insostenibile in senso assoluto, quanto da forti distorsioni. Una quota significativa della popolazione paga pochissimo o nulla, rimanendo di fatto a carico della collettività, mentre una minoranza di contribuenti ad alto reddito sostiene la maggior parte delle spese pubbliche. Una dinamica che, senza correttivi, rischia di compromettere la tenuta del welfare e, allo stesso tempo, di ridurre lo spazio fiscale per gli investimenti necessari allo sviluppo e alla modernizzazione del Paese.
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