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Economia

Goldman Sachs Asset Management: tassi più alti più a lungo, geopolitica e mercati in evoluzione

Goldman Sachs Asset Management

Secondo il Mid-Year Outlook 2024 di Goldman Sachs Asset Management, gli investitori devono navigare in un complesso panorama di opportunità e rischi in evoluzione. Tre grandi temi di investimento a livello globale rappresentano il punto focale per la restante parte del 2024:

  • Macroeconomia: Un percorso più lungo verso la normalizzazione
  • Geopolitica e Elezioni: Le roadmap per la resilienza
  • Venti di coda e venti contrari: Investire nei megatrend 

“Nella prima metà del 2024 le aspettative di un taglio dei tassi negli Stati Uniti sono state ripetutamente rinviate a causa delle pressioni inflazionistiche, mentre altre banche centrali hanno espresso l’intenzione di tagliare i tassi o hanno iniziato a farlo. Ciò ha creato un contesto complesso e sfidante per la gestione dei portafogli a reddito fisso”, ha dichiarato Ashish Shah, Chief Investment Officer of Public Investing di Goldman Sachs Asset Management.

 

“La frammentazione geopolitica e la potenziale escalation dei conflitti in Medio Oriente e in Ucraina continuano a rappresentare dei rischi e le elezioni statunitensi aggiungono incertezza, sottolineando la necessità di portafogli equilibrati e di strategie di hedging. Le opportunità offerte dalla tecnologia disruptive, trainata dall’intelligenza artificiale (AI) e dalla sostenibilità, rimangono un obiettivo di primo piano per gli investitori a livello globale”, ha aggiunto Shah.

Macroeconomia: Dove investire considerando un percorso più lungo verso la normalizzazione dei tassi di interesse

L’economia statunitense dovrebbe proseguire verso un soft landing e una continua disinflazione, ma le banche centrali e gli investitori devono fare i conti con le complessità dell’ultimo miglio. La tenuta dell’economia, degli utili societari e dei mercati del lavoro ha coinciso con sorprese al rialzo relative all’inflazione. Ciò ha innalzato il livello per l’allentamento della politica monetaria della Federal Reserve (Fed) statunitense, aumentando le attese di un prolungato periodo di tassi di interesse elevati.

Al contrario, la Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato i tassi di interesse a giugno, supportata dai progressi dell’inflazione rispetto all’ultimo rialzo dei tassi di settembre 2023. Si stima che i tagli dei tassi saranno graduali e rimaniamo vigili sull’andamento dei salari e dell’inflazione nei servizi, nonché su eventuali inasprimenti delle condizioni finanziarie causati dall’incertezza politica. Nel Regno Unito, la Bank of England (BoE) sembra essere pronta ad allentare potenzialmente la politica monetaria quest’estate, in assenza di significative sorprese al rialzo nei dati.

In Giappone, ci si aspettano ulteriori rialzi dei tassi, seppur limitati, con aspettative di inflazione a lungo termine verso livelli più sostenibili. I cicli di allentamento monetario dei mercati emergenti sono in corso da quasi un anno, con la disinflazione che ha permesso un inizio anticipato dell’allentamento monetario. Più di recente, i cicli di riduzione dei tassi di interesse nei Paesi emergenti sono diventati più sensibili alle mutevoli aspettative sui tassi statunitensi e al sentiment legato alle elezioni nei paesi emergenti. Ciò ha creato un contesto maggiormente determinato da fattori specifici per ogni Paese, piuttosto che da un ciclo di allentamento monetario sincronizzato. I policymaker cinesi continuano a mantenere un approccio mirato all’allentamento monetario.

 

Public Markets

“Con gli spread del credito prossimi ai minimi degli ultimi decenni, gli investitori non stanno richiedono un’eccessiva compensazione per il rischio di credito. I bilanci delle aziende sono generalmente in salute. Le società statunitensi sono maggiormente in condizione di servire il debito rispetto al 2019, hanno maggiore liquidità a disposizione e stanno generando più utili. Anche i rendimenti delle obbligazioni IG negli Stati Uniti, in Europa e nel Regno Unito sono vicini ai massimi livelli degli ultimi dieci anni, ma un bond selection attiva è essenziale”, ha affermato Lindsay Rosner, Global Head of Multi-Asset Fixed Income.

“Prevediamo un inasprimento della curva forward dei rendimenti dei Treasury statunitensi, consapevoli che la prossima mossa della Fed sarà un taglio dei tassi piuttosto che un rialzo. Gli investitori dovrebbero adottare una strategia dinamica per gestire la duration e investire nel reddito fisso di elevata qualità all’interno di portafogli ben diversificati. Privilegiamo gli emittenti dei settori che riescono a dimostrare una certa capacità di tenuta nel corso del ciclo economico, tra cui le obbligazioni IG delle grandi banche e il credito high yield dei settori industriale ed energetico. Le CLO con rating AAA sono interessanti grazie al loro carry allettante, supportato da fondamentali solidi e condizioni tecniche favorevoli”, ha aggiunto Rosner.

 

“Nei mercati azionari pubblici, i business model più solidi hanno dimostrato una buona resistenza dei margini, con le recenti trimestrali statunitensi che hanno registrato utili migliori del previsto. La performance si è estesa oltre i ‘Magnifici 7’. La seconda metà del 2024 potrebbe offrire agli investitori l’opportunità di ampliare i propri orizzonti al di là dei nomi più famosi, con le small cap statunitensi pronte a riprendersi, offrendo valutazioni interessanti, sia assolute sia relative. Le small cap possono offrire accesso al maggiore potenziale di crescita dei futuri leader a media e grande capitalizzazione. Inoltre, la certezza di un taglio dei tassi di interesse dovrebbe offrire ulteriori venti di coda”, ha dichiarato Shah.

 

“Il miglioramento del mix di crescita e inflazione in Europa, unito a una migliore dinamica degli utili aziendali e a valutazioni modeste, è di buon auspicio per le azioni europee. Continuano ad esserci opportunità interessanti in Giappone, dove i cambiamenti strutturali stanno determinando una forte performance di mercato a seguito di decenni di deflazione”, ha aggiunto Shah.

Mercati privati

“I General Partner (GP) nei mercati privati sono tenuti a restituire il capitale agli investitori. Le leve operative per la creazione di valore, allineate ai trend di crescita secolari e alla cautela nell’utilizzo del capitale, sono destinate a diventare i principali fattori di successo del private equity. Con l’inizio della riduzione dei tassi di interesse di base, emergeranno molteplici strategie di exit. Quando si acquisiscono nuovi asset, i GP devono considerare per chi un asset potrebbe essere interessante in futuro, preferibilmente un buyer strategico, e quale potrebbe essere il prezzo per il prossimo buyer”, ha dichiarato Michael Bruun, Global Co-Head of Private Equity.

“Il private credit dovrebbe continuare a registrare una crescita secolare di lungo periodo, ma gli asset allocator sono sottoesposti nel private credit rispetto ai target. Il sentiment continua a essere positivo nei confronti di questo settore, in quanto gli investitori sono alla ricerca di diversificazione e l’innovazione sta determinando l’espansione dell’universo del private credit. Prevediamo che i rendimenti corretti per il rischio rimarranno interessanti per i creditori che adottano un approccio disciplinato alla sottoscrizione. I creditori che dispongono di scala e di sourcing esteso e che sono in grado di erogare prestiti attraverso lo “stack” di capitale dovrebbero essere i meglio posizionati. Gli investitori dovrebbero ricercare società con una leadership di mercato in settori stabili e difensivi che generano flussi di cassa, indipendentemente dal ciclo di mercato”, ha affermato James Reynolds, Global Head of Direct Lending.

 

“I Limited Partner (LP) ricercano liquidità dalle partecipazioni esistenti prima di effettuare nuovi investimenti. Molti fanno della liquidità una precondizione per i nuovi investimenti, inducendo i GP a valutare continuation vehicle o soluzioni strutturate per restituire il capitale agli investitori e ottenere più tempo per incrementare le valutazioni. Continuiamo a registrare un forte interesse per i mercati secondari, in quanto gli investitori cercano liquidità e i GP allungano i periodi di detenzione di un investimento”, ha dichiarato Michael Brandmeyer, Global Head dell’External Investing Group (XIG).

Geopolitica ed elezioni: Le roadmap per la resilienza

Quando la situazione geopolitica è instabile, gli investitori storicamente si orientano verso gli asset più fondamentali: le commodity, che storicamente hanno dimostrato proprietà di hedging contro gli shock geopolitici e finanziari. Al di là dell’esposizione alle commodity, riteniamo che l’elevato rischio geopolitico e il potenziale di escalation dei conflitti mettano in evidenza l’importanza di adottare un atteggiamento proattivo e di preparare i portafogli ad eventi inattesi. La politica rimane al centro dell’attenzione in un anno di grandi elezioni a livello globale, e gli investitori dovrebbero evitare di cercare di anticipare i mercati o di prendere decisioni basate su esiti politici binario.

“Gli hedge fund che hanno sfruttato la dispersion tra asset class, settori e regioni stanno registrando buone performance. Con la ripresa dell’attività del mercato privato, l’identificazione di fenomeni di dislocazione macroeconomici, discrepanze di valore relativo tra i titoli e le opportunità guidate dagli eventi può aiutare a cogliere le opportunità di upside e a limitare il rischio di ribasso”, ha dichiarato Brandmeyer.

“Le opportunità interessanti dei mercati emergenti possono rappresentare una diversificazione rispetto alle allocation azionarie dei mercati sviluppati e generare alpha. Le riforme attuate da molti Paesi emergenti nell’ambito di un programma del FMI non solo contribuiscono a sostenere la liquidità attraverso finanziamenti multilaterali e bilaterali più ampi, ma anche a fornire un’ancora politica per il medio termine. Il miglioramento dell’accesso al mercato ha avuto un effetto positivo su molti emittenti sovrani con rating più basso e quelli di frontiera, permettendo loro di rifinanziare le scadenze a breve termine con finanziamenti a più lungo periodo. Alcuni Paesi con rating BB solido, benché appaiano discretamente valutati, possono continuare a costituire storie di carry resilienti, viste le loro traiettorie positive verso l’investment grade. Il mercato emergente delle obbligazioni corporate è vario e poco apprezzato, con rendimenti interessanti ed esposizione a megatrend secolari. Le società dei paesi emergenti tendono a mostrare una minore sensibilità agli eventi politici rispetto alle obbligazioni sovrane di questi paesi, ma è essenziale un approccio selettivo”, ha spiegato Anupam Damani, Co-Head of Emerging Market Debt Investing.

 

“Investire su tre temi legati alla sicurezza potrebbe offrire un vasto universo di spunti di investimento azionari. Alla luce dei progressi dell’intelligenza artificiale, i progetti di rafforzamento delle catene di approvvigionamento tecnologico da parte delle principali economie dovrebbero ricevere ampio sostegno. I mercati sviluppati stanno intensificando la transizione verso l’energia pulita per incrementare l’indipendenza energetica e ridurre il ricorso ai combustibili fossili. Si prevede che nei prossimi anni la geopolitica spingerà l’aumento della spesa per il settore della difesa, creando solide opportunità di investimento”, ha affermato Steve Barry, Global Head of Fundamental Equity.

Venti di coda e venti contrari: Investire nei megatrend

Cinque forze strutturali chiave - decarbonizzazione, digitalizzazione, deglobalizzazione, destabilizzazione geopolitica e invecchiamento demografico - traineranno i megatrend degli investimenti, ma molte di questi trend sono ancora in fase iniziale. Le strategie attive e la diversificazione possono contribuire a generare opportunità di alpha, mentre gli investitori che restano in silos e si concentrano su un solo tema potrebbero perdere opportunità e sottovalutare i rischi.

La spinta verso la decarbonizzazione sta creando opportunità nel settore azionario, del reddito fisso e degli alternativi. Le tecnologie per l’energia pulita continuano a progredire, grazie alla crescente accessibilità e alla maggiore efficienza dell’energia solare e delle batterie di accumulo. Le emissioni di CO2 possono essere ridotte contribuendo a modificare i business model delle aziende ad alto tasso di emissioni e a riposizionarle per un’economia più green.

La digitalizzazione e i progressi tecnologici, in particolare l’IA generativa, dovrebbero spingere le allocation di lungo periodo a causa del ritmo della disruption e delle potenziali opportunità di creazione di ricchezza. Le aziende dovrebbero concentrarsi sull’utilizzo dell’IA generativa per ottenere una vera e propria differenziazione dal punto di vista strategico, non solo per incrementare l’efficienza.

 

La deglobalizzazione e la destabilizzazione stanno costringendo gli investitori a coniugare competenze macroeconomiche e geopolitiche con strategie oculate per comprendere le profonde interdipendenze tra questi megatrend e le loro implicazioni per gli investimenti.

 

Il fenomeno dell’invecchiamento demografico sta influenzando i risultati economici e sociali, plasmando le politiche pubbliche e le relative decisioni in materia di spesa, inflazione e investimenti nel settore privato nel lungo periodo.

 

“L’IA generativa ha il potenziale per rappresentare lo sviluppo tecnologico più significativo degli ultimi decenni e la velocità con cui questa tecnologia continuo ad innovarsi è sempre in accelerazione. L’anno scorso i beneficiari di questa tecnologia si sono concentrati in un gruppo ristretto di titoli, ma è probabile che l’insieme delle opportunità di investimento sia destinato ad ampliarsi, creando nuovi vincitori e vinti. Il passaggio dal training all’inferenza potrebbe far aumentare la domanda di diversi tipi di semiconduttori, la necessità di disporre di set di dati consistenti potrebbe mettere in evidenza l’attenzione degli investitori per le società di data management e l’incorporazione di modelli di IA distillati nei dispositivi potrebbe innescare un nuovo ciclo per la sostituzione dei dispositivi. In un contesto in così rapida evoluzione, sarà fondamentale effettuare un’attenta selezione dei titoli e adottare una gestione attiva”, ha commentato Brook Dane, Portfolio Manager di Fundamental Equity.

 

“L’aumento dei tassi d’interesse, l’inflazione persistente e l’incertezza economica hanno creato una dislocazione nei mercati immobiliari, con un impatto negativo sulle valutazioni e una forte volatilità. Questo fenomeno ha creato un’opportunità immediata su larga scala nel settore del credito immobiliare privato, mentre i creditori tradizionali si fanno da parte. Con il reset dei valori, stanno emergendo anche interessanti opportunità in ambito azionario. I migliori investimenti deriveranno da una selezione disciplinata dei settori e degli asset e dall’applicazione di una solida expertise operativa per favorire la creazione di valore. I progressi tecnologici, i necessari interventi di miglioramento della sostenibilità e le forze demografiche saranno i megatrend che guideranno la performance a lungo termine degli investitori nel settore immobiliare”, ha dichiarato Jim Garman, Global Head of Real Estate.

 

“Le tendenze secolari nel consumo di dati, l’urgenza di raggiungere il net zero e il miglioramento delle condizioni di finanziamento stanno generando interessanti opportunità di investimento in infrastrutture sostenibili, digitali, trasporti e logistica. L’evoluzione e il sostegno dei programmi governativi e il miglioramento dei prezzi dell’energia stanno producendo venti di coda particolarmente interessanti nel settore della transizione energetica. Le dislocazioni delle valutazioni dovute all’aumento dei tassi di interesse hanno reso nuovamente interessanti le energie rinnovabili tradizionali”, ha affermato Philippe Camu, Co-Chief Investment Officer di Infrastructure Investing.

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