Economia

Esportazioni italiane 2025, il Centro guida la crescita mentre Sud e Isole arretrano

Redazione
 
Esportazioni italiane 2025, il Centro guida la crescita mentre Sud e Isole arretrano
Nel secondo trimestre del 2025 il commercio estero delle regioni italiane mostra un andamento a macchia di leopardo, con differenze significative tra i territori. I dati evidenziano una crescita congiunturale delle esportazioni nel Centro Italia (+4,6%) e nel Nord-Ovest (+2,1%), mentre il Nord-Est arretra (-2,4%) e il Sud e le Isole subiscono una contrazione più marcata (-14,4%).

Esportazioni italiane 2025, il Centro guida la crescita mentre Sud e Isole arretrano

Considerando il primo semestre, l’export nazionale in valore segna un aumento complessivo del +2,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma il dato risulta dalla sintesi di traiettorie regionali molto diverse: in netta crescita il Centro (+10,7%) e, seppur più contenuto, anche il Nord-Ovest (+1,5%); in flessione, invece, il Nord-Est (-0,5%), il Sud (-6,6%) e le Isole (-13,3%).

A livello regionale spiccano le performance del Lazio (+17,4%), della Toscana (+11,8%), dell’Abruzzo (+10,1%) e del Friuli-Venezia Giulia (+6,6%), mentre registrano le cadute più ampie Sardegna (-17,3%), Campania (-15,5%), Sicilia (-11,2%) e Molise (-9,8%).

Il traino principale della crescita arriva dagli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, con incrementi significativi da Toscana, Lombardia, Lazio e Abruzzo che da soli hanno contribuito per 3,4 punti percentuali all’aumento nazionale. Positivo anche l’apporto dei mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli), soprattutto dal Friuli-Venezia Giulia, dal Lazio, dalla Sicilia e dalle Marche, e dei metalli di base dalla Toscana.

Non mancano però spinte in senso opposto: pesano le minori esportazioni di farmaceutici dalla Campania, di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna e di autoveicoli da Piemonte e Campania, per un impatto negativo pari a -1,5 punti percentuali sulla dinamica complessiva.

Il dettaglio dei mercati di destinazione conferma la rilevanza di alcune aree: spiccano le vendite del Lazio verso gli Stati Uniti (+133,7%), della Toscana verso Spagna (+97,5%) e Francia (+27%), della Lombardia verso la Svizzera (+22,5%) e del Friuli-Venezia Giulia verso la Germania (+92,2%). In controtendenza, il calo della Campania verso la Svizzera (-43,1%) e quello della Toscana verso la Turchia (-37,2%).

Tra le province si distinguono Firenze, Roma, Trieste, Milano e Frosinone, mentre i contributi negativi più evidenti arrivano da Napoli, Siracusa, Gorizia, Cagliari e Torino.
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