Economia

Debito pubblico in calo a maggio, salgono le entrate fiscali nei primi cinque mesi

Redazione
 
Debito pubblico in calo a maggio, salgono le entrate fiscali nei primi cinque mesi

Segnali incoraggianti per la finanza pubblica italiana arrivano dal supplemento statistico “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” pubblicato dalla Banca d’Italia. A maggio 2025, il debito delle amministrazioni pubbliche si è ridotto di circa 10 miliardi di euro, attestandosi a quota 3.053,5 miliardi, in calo rispetto ai 3.063,5 miliardi registrati ad aprile. Si tratta di un dato che evidenzia un momentaneo miglioramento, frutto di un’accurata gestione della liquidità e di un contenimento delle esigenze di finanziamento.

Debito pubblico in calo a maggio, salgono le entrate fiscali nei primi cinque mesi

A supporto di questo andamento positivo contribuiscono anche le entrate tributarie, che nei primi cinque mesi dell’anno hanno raggiunto 213,5 miliardi di euro, segnando un aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a 6,8 miliardi in più. Questo incremento deriva principalmente da maggiori incassi legati alle imposte dirette e indirette, segno di una dinamica economica in graduale consolidamento e di una maggiore efficienza nei meccanismi di riscossione.

Nonostante la lieve flessione di maggio, il livello complessivo del debito pubblico rimane elevato e continua a rappresentare un sorvegliato speciale sia per i mercati finanziari sia per le istituzioni europee. Secondo i dati, la struttura del debito conferma una forte prevalenza di titoli a medio-lungo termine, mentre restano residuali le passività in valuta estera, a testimonianza della consolidata strategia di gestione del rischio.

Parallelamente, cresce anche la quota del debito detenuta da investitori non residenti, che supera i 1.012 miliardi di euro, segnalando una fiducia crescente verso i titoli di Stato italiani. Tuttavia, la dipendenza dal finanziamento esterno espone il Paese a una maggiore sensibilità rispetto alle oscillazioni dei mercati internazionali.

La stabilità della vita media residua del debito, che si mantiene a 7,9 anni, contribuisce a ridurre il rischio di rifinanziamento nel breve termine, garantendo un margine di manovra più ampio in un contesto economico ancora incerto.

  • BPM Milano
  • villa mafalda 300x600
  • skin Banca Ifis
  • Poste Italiane giugno 2025
  • Enel Prima Vera - Rata Vera
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Grupo Consorcio chiude il 2024 con ricavi in crescita trainato da tonno premium e acciughe
15/07/2025
Redazione
Grupo Consorcio chiude il 2024 con ricavi in crescita trainato da tonno premium e acciughe
Unioncamere: per quasi 10 milioni di italiani nei centri storici, difficoltoso accedere ai beni essenziali
15/07/2025
Redazione
Unioncamere: per quasi 10 milioni di italiani nei centri storici, difficoltoso accedere ai...
Confindustria e MEDEF uniti per un’Europa più competitiva, serve un nuovo piano industriale
15/07/2025
Redazione
Confindustria e MEDEF uniti per un’Europa più competitiva, serve un nuovo piano industrial...
Ordini di macchine utensili in crescita ma UCIMU chiede più sostegno per il manifatturiero italiano
15/07/2025
Redazione
Ordini di macchine utensili in crescita ma UCIMU chiede più sostegno per il manifatturiero...