Gli utili annuali netti di BMW hanno subito un crollo del 37%, a causa soprattutto di una difficoltà palese nel mantenere la posizione del mercato cinese, di cui si sottolinea una ''domanda ancora debole''. L’utile netto per l’anno è sceso di un annuale 36,9% a 7,68 miliardi di euro. Oggi, poco dopo l’apertura del mercato, le azioni della casa tedesca sono scese del 3,5%.
La debolezza del mercato cinese azzoppa l'utile di BMW, -37%
BMW ha affermato che prevede un margine di guadagno per le auto pari a circa il 5-7% nel 2025, rispetto al 6,3% raggiunto l’anno scorso, ma ha osservato che l’attuazione dei dazi dovrebbe avere un impatto negativo sui guadagni nell’anno a venire.
In una nota, la casa tedesca afferma che ''un ambiente competitivo impegnativo e sviluppi macroeconomici, commerciali e geopolitici potrebbero avere un impatto significativo sulle prestazioni aziendali''.
Le previsioni dell’azienda tengono conto di tutti i dazi imposti fino al 12 marzo, comprese le imposte sulle importazioni di acciaio e alluminio dagli Stati Uniti e i dazi del 20% sulle importazioni dalla Cina e del 25% sulle importazioni da Canada e Messico.
La casa automobilistica ha affermato di aspettarsi una "situazione difficile in Cina". definendo anche gli aumenti dei dazi e le "misure di supporto in corso per la catena di fornitura" come fattori contrari quest’anno.
Le consegne BMW hanno totalizzato circa 2,45 milioni di unità lo scorso anno, in leggero calo rispetto ai 2,55 milioni del 2023.
La società ha attribuito in gran parte il calo alle interruzioni delle consegne legate a un sistema frenante difettoso fornito da Continental, che lo scorso anno ha spinto la casa automobilistica ad abbassare le sue previsioni per l’intero anno.