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Wall Street prima correzione post elezione. ZEW in calo

di ActivTrades
 
Saverio Berlinzani, Senior Analyst di ActivTrades:

WALL STREET, PRIMA CORREZIONE POST ELEZIONE

Prima giornata correttiva per i mercati azionari USA post elezione di Donald Trump, con i listini che hanno leggermente ripiegato. Anche l’Asia questa notte ha seguito l’andamento di Wall Street, con ribassi generalizzati dovuti più che altro a probabili prese di beneficio dopo il rally post elettorale. Beni di consumo di base e servizi di comunicazione hanno registrato i maggiori guadagni, mentre beni di consumo discrezionali e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le peggiori performance. Le azioni di Tesla sono scese del 2,7%, dopo una serie di cinque giorni di ripetuti rialzi.

DOLLARO, SEMPRE DOLLARO

L’indice del dollaro si è stabilizzato intorno a 105,9 mercoledì, mantenendosi vicino ai massimi degli ultimi sei mesi, alimentato dalle prospettive sui tassi e dalle promesse fatte dal neo Presidente sul fronte della deregolamentazione e defiscalizzazione. Le attese ora sono rivolte ai dati sui prezzi al consumo, attesi per questo pomeriggio, con un +2,6% previsto per l’inflazione su base annua, in rialzo possibile rispetto al 2,4% precedente, mentre il dato mensile è atteso a +0,2%. Relativamente a quello core, cioè esclusi alimentari ed energia, il consensus è per un +0,3% mese su mese e 3,3% su base annua.

Il dato di oggi potrebbe influenzare le aspettative per i futuri tagli dei tassi della Federal Reserve. I trader attendono anche il rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione di domani e i dati sulle vendite al dettaglio di venerdì. Persiste comunque la price action favorevole al biglietto verde con l’EurUsd ormai a ridosso di 1,0600, in bilico, con qualche possibilità di correzione solo al superamento di 1,0630. Altrimenti 1,0450 sarà il prossimo target. UsdJpy questa notte ha superato quota 155,00, in mezzo al silenzio assordante della Boj, passiva anche sul fronte degli interventi verbali a sostegno della valuta locale. Cable ha perso quota tanto da alimentare il ritorno a 0,8330 dell’EurGbp. Possibile vedere anche 1,2650 a breve. UsdCad sulla resistenza di 1,3960. Oceaniche sotto pressione, con AudUsd non lontano da 0,6480 e Nzd vicino al supporto di 0,5890.

Il dollaro, di fatto, continua a beneficiare dei cosiddetti “Trump trades”, con i mercati che scommettono sulla forte crescita economica degli Stati Uniti e sulle politiche inflazionistiche sotto la sua presidenza, il che limiterebbe la capacità della Fed di abbassare i tassi di interesse. Attualmente, i mercati stanno scontando circa il 60% di possibilità di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, in calo rispetto all’84,4% di un mese fa.

USA, ASPETTATIVE INFLAZIONE

Le aspettative di inflazione al consumo negli Stati Uniti per l’anno a venire sono scese al 2,9% nell’ottobre 2024, il livello più basso da ottobre 2020, dal 3% in ciascuno dei quattro mesi precedenti. Le aspettative sui prezzi delle materie prime per l’anno a venire sono diminuite per gas, alimentari, istruzione universitaria, affitti e assistenza medica. Inoltre, le aspettative di crescita media dei prezzi delle case sono rimaste invariate al 3%. Nel frattempo, le aspettative di inflazione a tre anni sono diminuite di 0,2 punti percentuali al 2,5% e le aspettative di quelle a cinque anni sono diminuite di 0,1 punti percentuali al 2,8%.

ZEW IN CALO

L’indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è sceso a 7,4 a novembre 2024 da 13,1 a ottobre, e ben al di sotto delle previsioni di 13, appesantito dalla vittoria di Donald Trump e dal crollo della coalizione di governo tedesca. Anche la valutazione della situazione economica attuale è peggiorata, con l’indicatore delle condizioni attuali in calo a -91,4 da -86,9, rispetto alle previsioni di -85,9. Il presidente ZEW, il professor Achim Wambach, ha dichiarato che l’esito delle elezioni statunitensi rappresenta la ragione principale del calo del sentiment. Il fatto che le aspettative economiche per gli Stati Uniti siano chiaramente in aumento, mentre il sentiment economico per la Cina e l’eurozona è in calo, supporta questa visione. Tuttavia, nelle ultime settimane, qualche miglioramento si è intravisto, con aspettative di miglioramento delle prospettive economiche all’orizzonte.

Ricardo Evangelista, Senior Analyst di ActivTrades:

PETROLIO

I prezzi del greggio sono rimasti pressoché invariati oggi, aggirandosi sopra la soglia dei 68 dollari, vicino ai recenti minimi di novembre visti nella sessione precedente. I prezzi del petrolio rimangono sotto pressione dopo che un rapporto dell'OPEC ha previsto una crescita più lenta della domanda globale di petrolio per il 2024 e il 2025 rispetto alle precedenti previsioni. Questo declassamento della domanda riflette principalmente un'attività economica più debole del previsto in Cina, dove si prevede una crescita inferiore alle precedenti previsioni nonostante gli sforzi di stimolo di Pechino. Ad aggravare il sentimento ribassista nei confronti del petrolio c'è il rafforzamento del dollaro, che si è apprezzato in modo significativo rispetto alle altre principali valute in seguito alle recenti elezioni presidenziali statunitensi. Poiché il petrolio è quotato in dollari, un rafforzamento del biglietto verde lo rende relativamente più costoso per gli acquirenti stranieri, spingendo i prezzi al ribasso sui mercati globali. Sono possibili ulteriori ribassi se i prossimi dati sull'inflazione statunitense, attesi per oggi, mostreranno un aumento dei prezzi al consumo. Un simile risultato ridurrebbe la probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed, sostenendo ulteriormente il dollaro e aggiungendo ulteriori pressioni al ribasso sui prezzi del petrolio.
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