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Sanità: Aon, il costo dei sinistri aumenta di 7 punti percentuali negli ultimi 2 anni

 
Il costo dei sinistri in sanità è aumentato di 7 punti percentuali nel 2022 e 2023 con un impatto significativo sul Sistema Sanitario italiano, sia pubblico che privato.

Nel decennio 2014-2023 il costo totale dei sinistri ammonta a oltre 1,5 miliardi di euro, con un aumento di 100 milioni negli ultimi 2 anni, determinato principalmente dall’inflazione. 

Questi alcuni dei dati che emergono dal secondo Osservatorio Rischi in Sanità, il report redatto da Aon, leader nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza per la gestione dei rischi.

Dal report, elaborato a partire dai sinistri direttamente gestiti da Aon, emerge come il costo totale dei sinistri riferito al periodo 2014-2023 sia aumentato sebbene il numero dei sinistri sia in lieve diminuzione, testimoniando, di conseguenza, l’aumento del costo medio del sinistro.

“È ora dichiara Andrea Parisi (nella foto), CEO Italy and Eastern Mediterranean di Aon che si diffondano in maniera pervasiva le best practice di risk management all’interno del mondo sanitario. Una necessità intuita e recepita anche dai decreti attuativi della Legge 24/2017, i quali spingono le compagnie assicurative verso una riduzione dei premi in funzione delle attività di risk management e dell’analisi sistemica degli incidenti da parte delle singole strutture, al fine di favorire appunto la diffusione delle buone pratiche. Il mondo della sanità soffre per la scarsità di risorse economiche e umane, le prestazioni sono sempre più complesse anche a causa dell’invecchiamento della popolazione: tutti elementi che portano ad un aumento del costo dei sinistri. L’osservatorio costituisce un solido elemento di paragone per le singole strutture sanitarie che vogliono confrontare le proprie performance sulla sicurezza delle cure rispetto a quanto avviene in media nel settore, consentendo di identificare luci e ombre del proprio operato e abilitando azioni tempestive sulle aree di maggiore criticità”.

Più sinistri chiusi in via stragiudiziale e meno cause 

Un dato rilevante che emerge dall’Osservatorio è relativo al decremento del numero di contenziosi nel decennio 2014-2023, siano essi mediazioni (3.012, -21 per cento), procedimenti civili (4.722, -21 per cento) o penali (1.294, -8 per cento). 

Questo elemento - spiega Enrico Trombetta, Deputy Head of Consulting for Italy and South-East Europe di Aon - indica una crescita degli accordi stragiudiziali tra le parti, segno di una maggiore maturità ed esperienza del comparto nel saper valutare in maniera condivisa le responsabilità in gioco e l’entità dei danni subiti dalla parte lesa. Sebbene inizi a dare dei primi segnali positivi in termini di maggiore efficacia (passata dal 3 all’8% di casi andati a buon fine), l’istituto della Mediazione Conciliativa in ambito sanitario rappresenta ancora un punto debole del processo di gestione del contenzioso, in quanto nel 92% dei casi non raggiunge il suo scopo principale, ovvero trovare un accordo tra le parti evitando il contenzioso civile. Anche in quest’edizione, in circa 7 casi su 10, i sinistri si chiudono senza responsabilità per la struttura o per il professionista”.

In linea con la precedente edizione del report, i reparti con più sinistri risultano essere Ortopedia e Traumatologia (13,3 per cento) e Pronto Soccorso (11,1 per cento), seguite da Ostetricia e Ginecologia (6,1 per cento) che guadagnano una posizione rispetto alla rilevazione precedente. Per quanto riguarda la tipologia di sinistro, troviamo in alto alla classifica Errori Chirurgici (29,4 per cento), Errori Diagnostici (16,1 per cento) e Cadute (8,2 per cento), classifica questa speculare a quella dell’anno scorso.

Il Covid ha portato un aumento del numero e del costo dei sinistri da Infezione 

L’andamento delle infezioni è stato altamente influenzato dall’avvento del COVID-19. Dopo aver raggiunto il picco di 375 segnalazioni (di cui 108 riconducibili a danni relativi al COVID) nel 2021, anno di massima espansione pandemica (2021), nel 2022 e 2023 questi numeri si sono più che dimezzati, riportando i valori ai livelli pre-pandemia del 2019.  

Le infezioni - spiega Trombetta - registrano il più alto importo medio riservato, che raggiunge un valore di oltre 180 mila euro, con un incremento del 19 per cento rispetto all’edizione del 2023. Questo incremento è potenzialmente attribuibile all’elevato importo che negli ultimi anni è stato riservato per i sinistri da infezione relativi al Covid”.
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