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L&G: ecco come i private market possono proteggere dalla deglobalizzazione

di Robin Martin, Global Head of Investment Strategy & Research, Real Assets di L&G
 
L&G: ecco come i private market possono proteggere dalla deglobalizzazione
Già dallo scorso anno, noi di L&G mettevamo in guardia su come il fenomeno della deglobalizzazione avrebbe potuto creare un’elevata incertezza e che le nuove leadership politiche avrebbero potuto creare uno scenario macroeconomico molto differente da quello a cui eravamo abituati. L’elezione di Donald Trump e la rapida implementazione della sua agenda “America First” ha confermato ed esasperato questa previsione. Infatti, attraverso l’imposizione di tariffe su Messico, Canada e Cina, così come sull’acciaio e l’alluminio e le minacce di imporre dazi all’Unione Europea a partire dal prossimo 2 aprile, hanno causato notevoli sconvolgimenti sui mercati azionari e sul fixed income; basta pensare a come il global equity abbia bruciato tutti i guadagni conseguiti nei mesi successivi alle elezioni.

Altri aspetti direttamente legati al programma della nuova amministrazione Usa e che potrebbero avere un impatto sulla crescita riguardano i rischi legati all’inflazione, alle aspettative su questa e l’imprevedibilità che rende molto più difficile fare piani di business o di investimento. Ciò mette in difficoltà anche la Federal Reserve, per la quale riteniamo sarebbe prudente pensare che terrà l’inflazione in grande considerazione quando dovrà decidere se tagliare i tassi.

La maggiore volatilità strutturale rende più complicato prendere decisioni chiave anche a livello di singole imprese, in quanto fare progetti che prevedano spese in conto capitale, fare operazioni di M&A o anche allocare nuovi fondi diventa molto più difficile. Inoltre, tassi di sconto di breve e lungo termine più elevati hanno ripercussioni sul prezzo degli asset e sui flussi di cassa futuri.

Ma quindi dove deve guardare un investitore per trovare un riparo da questo contesto sfidante fatto di prospettive di crescita minori e di inflazione elevata? Un supporto potrebbe provenire dai mercati privati, grazie a una domanda crescente di soluzioni riguardanti le infrastrutture residenziali, industriali e digitali; ma anche l’energia pulita, a nostro avviso, è sempre più competitiva se messa a confronto con i combustibili tradizionali e dà molti benefici in termini di quell’indipendenza energetica che oggi molte nazioni stanno ricercando.

Per quanto riguarda il private credit, vediamo che le cedole sui prestiti a tasso variabile che comprendono gran parte del mercato con rating inferiore all’investment grade saranno probabilmente supportate da tassi di riferimento che rimarranno elevati più a lungo, anche se alcuni mutuatari potrebbero avere difficoltà se la crescita del Pil rallentasse in modo sostanziale. Il credito privato investment grade ha dimostrato di avere successo attraverso più cicli, in cui la qualità e le protezioni strutturali di queste attività dovrebbero immunizzare gli investitori dalle perdite.

Geograficamente, gli sviluppi recenti creano una sfida per gli investitori ovunque nel mondo, anche se le incertezze saranno avvertite in particolar modo per gli investimenti statunitensi. Mentre gli Usa sono, e rimarranno, il "mercato privato" numero uno al mondo in termini di peso degli asset, prevediamo che in molti cercheranno di bilanciare le loro esposizioni.

In conclusione, oggi lo sviluppo di un portafoglio di investimento sui mercati privati è difficile, soprattutto per via del ciclo di vita più lungo degli asset e della liquidità strutturalmente inferiore. Tuttavia, i rischi geopolitici in costante crescita ci spingono a ritenere che la strategia migliore sia puntare su soluzioni considerate rifugi sicuri e ci sono quattro modi per raggiungere questo obiettivo:

Implementare rigorosi stress test per valutare come un portafoglio potrebbe reagire a diversi scenari avversi, così da individuare le vulnerabilità, essere pronti a reagire ai primi segnali d’allarme, ma anche per identificare le aree in cui conviene concentrarsi di più

Categorizzare le varie soluzioni a seconda del loro profilo di liquidità

Creare portafogli ibridi, che mischino soluzioni pubbliche e private, creando la giusta capacità di adattare la composizione del portafoglio a seconda di come il trend della deglobalizzazione si evolve

Diversificare per ripartire il rischio ed evitare l’errore cognitivo di investire solamente in segmenti conosciuti, che in un contesto di elevata volatilità potrebbe essere pericoloso.
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