Ita: Lufthansa chiede lo sconto e l'accordo entra in stallo

di Redazione

Possiamo dirlo? E vabbè lo diciamo: non ci sono più i tedeschi di una volta, quelli che siglavano accordi e alleanze con un ''sì'' o una stretta di mano. Scordiamoci il tempo in cui i tedeschi, del nord o del sud, erano simbolo di coerenza e sicurezza. Da dove ci vengono queste certezze? Semplice, leggendo che Lufthansa ha cercato di risparmiare sull'ammontare totale dell'operazione Ita, sulla quale sia il Mef che la stessa Commissione dell'Ue hanno dato luce verde. Ma, una volta intorno al tavolo, per mettere a punto parole, frasi, punti e virgole, ci si è impantanati su numeri. E, a detta del Corriere della Sera, tutto ruota intorno a 10 milioni, sul quasi miliardo complessivo.

A mandare ad arenarsi la barchetta delle trattative è stata, dice sempre il Corriere, il tentativo della parte tedesca di modificare la seconda tranche da 325 milioni di euro (più un bonus da 100 milioni) perché quando si arriverà al closing il valore della compagnia italiana sarà inferiore rispetto a quello di oggi. Un calcolo errato, ribatte il Mef, perché si basa sui risultati dell’ultimo trimestre dell’anno, che tradizionalmente per le compagnie è uno dei peggiori.

Alle voci e alle indiscrezioni, il gruppo Lufthansa ha immediatamente replicato con una nota in cui afferma che ''sta rispettando l’accordo del 2023 con il ministero dell’Economia e delle Finanze italiano per l’acquisizione del 41% di Ita Airways'', negando di avere chiesto di limare il valore dell’investimento. Ma il denaro non è stato l'unico nodo delle trattative, che pare abbiano riguardato anche altre clausole contrattuali. La situazione sebbene delicata ha ancora margine per essere ricomposta, con la data dell’11 novembre, quando il dossier dovrà essere mandato alla Commissione europea.