Economia

Il pil dell'eurozona guadagna l0 0,1%; l'Italia lo perde

di Diego Minuti
 
Il pil dell'eurozona guadagna l0 0,1%; l'Italia lo perde

Il prodotto interno lordo dei Paesi della zona euro ha guadagnato, nel secondo trimestre dell'anno rispetto al precedente, lo 0,1%, che porta quello su base annua a + 1,5%, quando, nei primi tre mesi dell'anno, l'incremento era stato dello 0,6%.

Tra i Paesi che hanno registrato le peggiori performance, con la Finlandia (- 0,4%) e Germania (- 0,3%), c'è anche l'Italia che, nel periodo, ha visto il suo Pil arretrare dello 0,1% (su base annua il prodotto interno lordo del Paese è salito dello 0,4%).

Su base annua, ovvero rispetto al secondo trimestre del 2024, la performance è stata di una crescita dell’1,5%, in lieve rallentamento in questo caso rispetto al trimestre precedente, quando il trend era stato di un aumento dell’1,6%.

La migliore performance trimestrale  è stata della Danimarca che, nel periodo, ha visto il pil crescere di un robusto 1,3%. Bene anche Croazia e Romania (entrambe +1,2%). , mentre contrazioni trimestrali, ha riportato Eurostat, sono state sofferte in Finlandia (-0,4%), Germania (-0,3%) e Italia (-0,1%).

Per quanto riguarda lo stato di salute complessivo della nostra economia, oggi l'Istat ha fornito il dato relativo alle vendite al dettaglio che, nel mese di luglio, sono rimaste ferme in valore rispetto al mese precedente, e che hanno assistito anche a un lieve calo in termini di volume.

Su base annua, le vendite al dettaglio hanno riportato un rialzo dell’1,8% in valore, confermandosi stazionarie in volume. 

Duro il commento di Codacons, secondo il quale i dati del trend negativo delle vendite al dettaglio, che in volume a diminuiscono dello 0,2% rispetto a giugno, '' confermano l’andamento preoccupante del commercio che prosegue oramai da mesi''.

Per Codacons, che non nasconde i suoi timori per l'ormai vicino autunno, per il quale si aspettano bollette più alte, i numeri ''dimostrano in modo inequivocabile come i rincari dei prezzi che si stanno registrando nell’ultimo periodo in alcuni comparti chiave impattino sulle famiglie e sulle loro abitudini, portandoli a tagliare la spesa ma al tempo stesso a spendere di più: non a caso nei primi sette mesi del 2025 a fronte di una crescita in valore del +0,8%, il volume delle vendite cala nella stessa misura, registrando un -0,8%''.

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