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Foreste, delegazioni da 35 Paesi all'Assemblea CEPF organizzata da Confagricoltura in Toscana

Si chiude con un bilancio molto positivo l’assemblea annuale del CEPF - Confederazione europea dei proprietari forestali - a Peccioli, in provincia di Pisa, la tre giorni di lavori ha visto la partecipazione di ospiti, relatori e stakeholder da oltre 35 Paesi accolti dal presidente del CEPF, Sven Erik Hammar. Hanno partecipato anche l’eurodeputato Francesco Torselli e il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni.
Oggi in Europa sono oltre 15 milioni i proprietari forestali: uomini, donne e famiglie con storie, culture e interessi diversi. Insieme gestiscono circa 100 milioni di ettari di foreste, pari al 60% del patrimonio forestale dell’Unione Europea – l’equivalente di due volte la superficie della Spagna. “Entro il 2030 vogliamo essere una pietra angolare di una UE sicura, sostenibile, resiliente e competitiva – è stato evidenziato in assemblea – grazie a una gestione attiva e sostenibile delle foreste, condizione essenziale per la salute degli ecosistemi e per lo sviluppo della bioeconomia”.
I proprietari forestali europei hanno ribadito l’intenzione di continuare a svolgere un ruolo chiave nell’affrontare le grandi sfide del nostro tempo, dal cambiamento climatico alla perdita di competitività, fino alla transizione energetica e alla coesione sociale. L’obiettivo di lungo periodo del CEPF è fare in modo che i cittadini europei possano continuare a beneficiare di tutti i servizi ambientali, economici e culturali offerti dalle foreste, rafforzando il legame tra persone e territorio.
Il presidente di Confagricoltura e del Copa, Massimiliano Giansanti, intervenuto alla seconda giornata, ha sottolineato come le foreste rappresentino una risorsa troppo spesso sottovalutata, mentre il loro contributo alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo economico è fondamentale. “Le foreste – ha dichiarato – svolgono un ruolo essenziale nel processo di mitigazione climatica, grazie alla loro capacità di assorbire e trattenere il carbonio. Ma non basta salvaguardarle: è necessario promuoverne una gestione attiva e multifunzionale, valorizzando il lavoro dei proprietari forestali”.
Giansanti ha toccato anche alcuni temi strategici per il futuro del settore, a partire dalla necessità di rafforzare gli investimenti pubblici e privati per sostenere, tra l’altro, l’uso a cascata del legno, puntando sulle filiere di maggiore valore (edilizia e carpenteria) e su quelle energetiche, fondamentali per la diversificazione delle fonti. Il tutto senza trascurare la valorizzazione dei prodotti forestali non legnosi, come opportunità di reddito e leva per lo sviluppo della bioeconomia.
“Dobbiamo cambiare paradigma – ha concluso Giansanti – e considerare le foreste non solo come un bene da tutelare, ma come una leva concreta di sviluppo sostenibile. È questo il messaggio che, come Confagricoltura, vogliamo portare avanti anche a livello europeo».
Al termine dell’assemblea è stato rivolto un appello alle istituzioni UE perché riconoscano il ruolo centrale dei proprietari forestali nella definizione delle politiche ambientali e boschive. È stato chiesto di rafforzare il loro coinvolgimento nei processi decisionali, semplificare il quadro normativo, adattare i sostegni alle diverse realtà territoriali e strutturali, e valorizzare economicamente i servizi ecosistemici forniti dalle foreste, come il sequestro di carbonio, la tutela della biodiversità e la qualità dell’acqua.
È stata infine ribadita la necessità di investire nella ricerca, nell’innovazione e nell’assistenza operativa, soprattutto per i piccoli proprietari e le nuove generazioni, e di abbandonare l’approccio uniforme, privilegiando soluzioni su misura, in linea con i principi di sussidiarietà e con le politiche forestali nazionali già esistenti.