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FLASH ORO - Le ragioni del forte rialzo e le prospettive

di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte
 
FLASH ORO - Le ragioni del forte rialzo e le prospettive
Dopo una lunga fase in atto da aprile, in cui il prezzo dell’oro oscillava tra i 3.200 e i 3.400 dollari all’oncia, in agosto è ripreso il rally rialzista del metallo giallo. Le ragioni alle basi di questo trend sono principalmente di natura geopolitica, con il passaggio di importanti quote di riserve valutarie dal dollaro all’oro: un fenomeno di fatto iniziato nella seconda parte del 2022, all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina e del congelamento delle riserve valutarie russe, che ha innescato in altri Paesi il timore di andare incontro a una sorte simile in caso di frizioni o scontri con Stati Uniti ed Unione Europea. 

La domanda di oro da parte delle Banche Centrali globali è così esplosa, con la Banca Centrale polacca a detenere il record di acquisti sia nel 2024 che nel 2025 e con quella ceca tra le prime sei acquirenti a livello mondiale. A ciò si aggiunga il fatto che alcune Banche Centrali stanno chiedendo la restituzione di parte dei loro depositi aurei all’estero (si veda il caso della Bundesbank con la Federal Reserve e dell'India con la Bank of England).

I fattori che in passato, prima delle tensioni in Ucraina, contribuivano a spiegare l’andamento dell’oro (dollaro e tassi reali) oggi rivestono un ruolo marginale. È diventano relativamente meno determinante anche l’ammontare di oro detenuto dagli ETF fisici globali, come dimostrano i record storici segnati dal metallo giallo tra il 2023 e 2024, malgrado la quantità detenuta dagli ETF globali avesse raggiunto il minimo dal 2019. Due sono dunque i fattori principali che spiegano il trend primario: l’andamento dell’offerta globale di moneta e, dal 2022 in avanti, la questione geopolitica, che ha portato ad una drastica accelerazione del processo di diversificazione delle riserve valutarie globali. 

In prospettiva, il trend rialzista dell’oro potrebbe continuare, in considerazione dell’aumento dell’offerta globale di moneta – collegato all’invecchiamento della popolazione mondiale – e dell’esacerbarsi delle tensioni geopolitiche, con il tema dell’utilizzo dei €200 miliardi di riserve valutarie russe al momento “congelate” in Belgio. Il grafico seguente mostra come due importanti detentori di riserve valutarie globali come Cina ed India mantengano una percentuale molto bassa di riserve auree (rispettivamente del 7% e del 13% circa), se paragonati ad altre realtà come Usa e Germania. Se solo questi due Paesi portassero l'ammontare delle loro riserve valutarie tra il 40% e il 50%, questo comporterebbe acquisti per almeno $1000-1300 miliardi, a fronte di una produzione totale annua delle miniere globali pari a 3600 tonnellate (nel 2024), circa l'ammontare delle riserve auree tedesche, corrispondenti a $400 miliardi ai prezzi attuali.

Ciò significa che, anche con un piano di accumulo quadriennale, di fatto l’intera produzione globale sarebbe assorbita da queste due uniche Banche Centrali, senza contare la domanda di altre istituzioni monetarie come quelle dei Paesi confinanti con Russia e Turchia.

Engineering agli Stati Generali Europei della Difesa, Spazio e Cybersicurezza

Engineering, leader nei processi di digitalizzazione per aziende e PA, ha partecipato oggi agli Stati Generali Europei della Difesa, Spazio e Cybersicurezza, tenutisi presso ESA-ESRIN di Frascati e promossi da Parlamento Europeo, Commissione Europea ed ESA.

L’evento ha riunito rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, agenzie di cybersicurezza e aziende leader del settore per affrontare le sfide poste dalla guerra ibrida e dalla crescente interdipendenza tra difesa, spazio e cybersicurezza.

Engineering ha contribuito al dibattito con l’intervento dell’Executive Vice President Public Sector Andrea Gabardo nel panel “Hybrid Warfare and Cybersecurity: defending liberal democracies”, condividendo la visione dell’azienda su come le tecnologie digitali possano diventare un abilitatore strategico per la protezione delle infrastrutture critiche e per la resilienza democratica.

Andrea Gabardo ha sottolineato: “La guerra ibrida ha reso la difesa una sfida multidimensionale: non si tratta più solo di proteggere i confini fisici, ma anche di garantire l’integrità dei dati, delle infrastrutture e dei processi decisionali. Per questo è fondamentale un approccio integrato che unisca spazio, cyber e terra in un’unica architettura resiliente. Engineering lavora per sviluppare tecnologie dual-use, soluzioni di AI e GenAI e di Digital Twin di sicurezza, e strumenti che permettano ai governi di rafforzare la sovranità digitale e la fiducia dei cittadini.”

Con la sua presenza agli Stati Generali Europei della Difesa, Spazio e Cybersicurezza Engineering conferma l’impegno del Gruppo nel supportare governi e istituzioni nella costruzione di un ecosistema europeo di difesa digitale integrata, attraverso piattaforme di comando e controllo interoperabili, analisi satellitare basata su AI, soluzioni di cyber resilience e Security Operation Center per la protezione delle infrastrutture critiche.
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