Ultime notizie

Draghi sul Financial Times: "Ue impari la lezione fiscale del Regno Unito"

di Askanews
 
Draghi sul Financial Times: 'Ue impari la lezione fiscale del Regno Unito'
Nell’Unione europea, ha avvertito questa mattina il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, si faranno sentire in misura maggiore in Italia e in Germania. Ma l’Europa deve fare mea culpa perché “ha imposto con successo dazi su se stessa“. E’ la “sentenza” emessa in un editoriale pubblicato dal Financial Times da Mario Draghi.

L’Unione europea deve concentrarsi sui problemi che si è creata da sola, operando “una svolta radicale”, piuttosto che su quelli dovuti ai rapporti con l’amministrazione Usa a guida Trump. E’ la tesi di Mario Draghi, già presidente del Consiglio e della Bce in un articolo sul Financial Times, eloquentemente intitolato “Lasciamo stare gli Usa: l’Europa è riuscita a mettersi dazi da sola”.

Perché secondo Draghi ci sono due fattori, tutti europei, alla base di molti dei problemi dell’Unione. Il primo è “l’incapacità di lungo termine dell’Ue di intervenire sulle penurie di approvvigionamento, specialmente sulle barriere interne e i fardelli regolamentari. Questi – scrive – sono ampiamente più dannosi per la crescita di qualunque dazio possano imporre gli Stati Uniti. E i loro effetti dannosi stanno crescendo”.

Draghi cita stime del Fondo monetario internazionale secondo cui le barriere interne equivalgono a dazi del 45% sul manifatturiero del 110% sui servizi. Al tempo stesso Bruxelles ha consentito alla regolamentazione di ostacolare la crescita delle imprese tecnologiche, bloccando gli aumenti di produttività.

Il secondo fattore è la tolleranza dell’Europa “a una domanda interna persistentemente debole, quantomeno dalla crisi del 2008”. Secondo Draghi entrambi questi elementi, approvvigionamenti e domanda, sono ampiamente dovuti all’Europa stessa.

“Per questo ha il potere di cambiarli. Ma questo richiede un cambiamento fondamentale di mentalità. Finora l’Europa si è focalizzata su obiettivi specifici o nazionali, senza tenere conto del loro costo collettivo. Ora è chiaro che operando in questo modo non ha assicurato né welfare per gli europei, né finanze pubbliche sane, e nemmeno autonomia nazionale che olra è minacciata da pressioni esterne. Questo – conclude – è il motivo per cui servono cambiamenti radicali”.
  • villa mafalda 300x600
  • PP evolution boost estivo giugno 2024
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
MFS IM - Commento Annalisa Piazza sull'approvazione del nuovo piano della Germania
19/03/2025
MFS IM - Commento Annalisa Piazza sull'approvazione del nuovo piano della Germania
Eni e Vitol rafforzano la collaborazione in Africa occidentale
19/03/2025
Eni e Vitol rafforzano la collaborazione in Africa occidentale
Analisi: I mercati di oggi. Commento di ActivTrades - 19/03
19/03/2025
di Saverio Berlinzani, analista di ActivTrade
Analisi: I mercati di oggi. Commento di ActivTrades - 19/03
I mercati obbligazionari nel 2025: il ritorno dei titoli sovrani
19/03/2025
di Des Lawrence, Senior Investment Strategist di State Street Global Advisors
I mercati obbligazionari nel 2025: il ritorno dei titoli sovrani