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21shares: l’oro potrebbe cedere il passo al Bitcoin nel quarto trimestre

di Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares
 
21shares: l’oro potrebbe cedere il passo al Bitcoin nel quarto trimestre
Ultimamente sui mercati si sente molto parlare di “debasement trade”. È un concetto che indica come i governi abbiano perso la capacità di tenere a freno la spesa e il debito, portando gli investitori a cercare asset che non sono particolarmente colpiti dai repentini cambi di policy. L’oro e il Bitcoin sono stati tra i principali beneficiari di questo trend, in quanto considerati come “hard asset”, in grado di fornire una certa protezione, per fare un esempio, dai nuovi rapporti di forza tra le principali valute fiat.

Con le maggiori banche centrali che dovrebbero tagliare o comunque mantenere su livelli bassi i tassi d’interesse, nonostante l’inflazione generale non sia ancora arrivata alle soglie desiderate, stanno sorgendo dei dubbi nei player di mercato: non è che per i policymaker è più importante la crescita della stabilità dei prezzi?

L’adozione di una politica monetaria accomodante, nonostante un’inflazione robusta, ha quindi riacceso l’interesse verso riserve di valore alternative. La logica è semplice: quando il valore della moneta stessa è messo in discussione, il capitale fluisce verso asset che non possono essere generati dal nulla. È questo meccanismo che ha portato l’oro a battere un record dopo l’altro nel corso di questo 2025, ma è anche ciò che gli investitori, nonostante la recente flessione, si aspettano dal Bitcoin.

Perché il debasement trade sta facendo parlare di sé proprio ora?

Il deficit fiscale delle maggiori economie rimane ampio, la politica fatica a trovare una quadra e le banche centrali tagliano i tassi nonostante l’inflazione sia ancora sopra i livelli di guardia. Questa combinazione di fattori ha riacceso le paure per un’inflazione strutturale e una debolezza di lungo periodo del dollaro.

Come conseguenza, l’oro, considerato il rifugio per antonomasia quando si presentano certi scenari, ha visto il suo prezzo crescere di oltre il 50% da inizio anno, superando la soglia dei 4mila dollari l’oncia, seppur per un breve periodo. Il Bitcoin, che ha seguito un percorso simile, è cresciuto del 20% YTD, con il gap tra le due performance che indica come ci sia ancora margine di crescita per il secondo.

Cosa rende il Bitcoin una soluzione ideale contro il debasement trade?

Una delle ragioni per cui il Bitcoin continua ad attrarre grande attenzione è la sua struttura unica, che rende la sua offerta massima limitata a 21 milioni di unità, a differenza di quanto avviene per le valute fiat e anche per l’oro.

Questo limite invalicabile rende la sua inflazione di lungo termine prevedibile e strutturalmente più bassa di quella della commodity, ma soprattutto, un’offerta trasparente e programmabile contrasta la flessibilità delle policy di governi e istituti di credito centrali, posizionando il Bitcoin come una versione digitale delle hard coin, immune dagli effetti di politiche monetarie troppo espansive.

Flussi istituzionali e BTC/Gold ratio

Quest’anno abbiamo assistito a un’impennata della domanda per gli ETF su Bitcoin con flussi per 64 miliardi di dollari da inizio anno, di cui 17,3 raccolti nel solo mese di settembre. Ciò segna una netta inversione di tendenza rispetto ai $23 miliardi di deflussi registrati fino alla fine del 2024, sottolineando la domanda degli investitori di riserve di valore tangibili. La relativa calma nell’arrivo di capitale, unita al divario di performance ancora ampio rispetto all'oro, suggerisce un potenziale "recupero" con il ribilanciamento dei portafogli da parte degli investitori verso fine anno. Il BTC/Gold ratio mostra chiaramente questa relazione. Dall'inizio del 2024, l'oro ha registrato una performance nettamente superiore, ma il rapporto si attesta ora su livelli storicamente elevati di ipervenduto. Storicamente, tali estremi hanno preceduto periodi di sovraperformance di Bitcoin, in particolare durante le fasi "risk-on", quando le condizioni di liquidità migliorano.

Assisteremo a un’inversione di tendenza sul finire dell’anno?

Con la stabilizzazione delle aspettative di crescita globale e il mantenimento di un orientamento accomodante da parte delle banche centrali, la liquidità potrebbe tornare a essere un fattore chiave per la performance degli asset. Storicamente, il Bitcoin ha avuto la tendenza a sovraperformare l'oro in tali contesti.

Abbiamo già visto questa dinamica manifestarsi in passato. Una volta placatasi la fase più acuta del nervosismo di mercato causato dai dazi nel secondo trimestre, il rapporto Bitcoin/oro ha subito una brusca inversione di tendenza. Quando la paura domina, l'oro tende a prevalere, ma con il miglioramento del sentiment e il ritorno della liquidità, il Bitcoin spesso torna al centro dell'attenzione.

In sostanza, il debasement trade non riguarda solo la copertura dall'inflazione; riguarda anche la copertura dalle disfunzioni. Sia l'oro che il Bitcoin servono a questo scopo, ma con l'oro già in testa, Bitcoin potrebbe ora essere pronto a recuperare terreno. Se la fine dell'anno si rivelasse favorevole alla liquidità come sembra, il BTC potrebbe ancora una volta emergere come il beneficiario di fine ciclo di un percorso iniziato nel timore e che potrebbe concludersi con un ritorno a nuovi massimi.
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