Le ultime stime di copertura vaccinale dell'OMS/UNICEF rivelano un quadro preoccupante nella Regione Europea dell'OMS, che comprende 53 Paesi tra Europa e Asia Centrale. Nel 2024, le vaccinazioni pediatriche contro malattie come morbillo e pertosse sono rimaste al di sotto dei livelli pre-pandemici, incrementando il numero di bambini vulnerabili e il rischio di future epidemie.
Vaccini, Unicef: in Europa morbillo e pertosse sotto i livelli pre-pandemici, aumenta il rischio epidemie
A livello globale, si è registrato un modesto progresso con l'89% dei bambini che ha ricevuto almeno una dose del vaccino DTP (difterite, tetano e pertosse) e l'85% che ha completato il ciclo di tre dosi, corrispondente a 171.000 bambini in più con almeno una dose e un milione in più completamente vaccinati rispetto al 2023. Nella Regione Europea e in Asia Centrale, la copertura media dei vaccini è rimasta stagnante o è diminuita dell'1% nel 2024 rispetto al 2023, evidenziando una ripresa insufficiente verso i livelli pre-pandemici.
Tra il 2019 e il 2024, si è osservato un calo significativo: dal 92% al 91% per la seconda dose di vaccino contro morbillo/parotite/rosolia (MMR); dal 95% al 93% per la terza dose di vaccino contro difterite/tetano/pertosse (DTP); dal 95% al 93% per la terza dose di vaccino antipolio; dal 92% al 91% per la terza dose di vaccino contro l'epatite B. La copertura vaccinale varia ampiamente tra i Paesi della regione. Nel 2024, si sono registrati tassi in diminuzione per la prima dose del vaccino MMR e la terza dose del DTP, con alcuni Paesi che riportano coperture basse, fino al 23% per l'MMR1 e al 51% per il DTP3. Per raggiungere l'immunità di gregge e prevenire l'insorgenza di molte malattie prevenibili, è necessaria una copertura del 95% annuale in ogni comunità. Tuttavia, nel 2024, oltre la metà dei Paesi della Regione non ha raggiunto questo obiettivo per MMR e/o DTP, e quasi un terzo ha riportato una copertura inferiore al 90%.
Il Dottor Hans Henri P. Kluge, Direttore regionale dell'OMS per l'Europa, ha lanciato un forte appello: "Solo l'anno scorso, quasi 300.000 persone si sono ammalate di pertosse nella nostra Regione, un numero più che triplicato rispetto all'anno precedente. Nel frattempo, oltre 125.000 persone hanno contratto il morbillo nel 2024, il doppio rispetto al 2023. Non si tratta solo di numeri, ma di centinaia di migliaia di famiglie in preda all'angoscia perché i loro figli sono malati e si sarebbe potuto evitare." Il Dottor Kluge ha poi aggiunto: "I vaccini salvano le vite, e quando la copertura diminuisce, le malattie si diffondono. Ecco perché i Paesi devono investire in sistemi sanitari locali forti, garantire che i vaccini siano disponibili e accessibili in ogni quartiere e combattere la disinformazione. Gli operatori sanitari hanno bisogno di sostegno per raggiungere ogni famiglia, soprattutto nelle aree più difficili da raggiungere. E le comunità devono essere dotate di informazioni affidabili, in modo che i genitori possano vaccinare i propri figli con fiducia."
Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell'UNICEF per l'Europa e l'Asia centrale, ha evidenziato una dinamica complessa: “Per molti versi, la vaccinazione è stata vittima del suo stesso successo in Europa e Asia centrale. La generazione di oggi non è stata testimone dell'impatto devastante delle malattie prevenibili con il vaccino, il che porta all'autocompiacimento e facilita la diffusione della disinformazione. L'impennata di casi di morbillo dello scorso anno - la più alta registrata in quasi tre decenni - ci ricorda che se i Governi non investono in sistemi sanitari comunitari forti e non affrontano le disuguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria e all'informazione, un numero maggiore di bambini andrà incontro a malattie prevenibili, a complicazioni che durano tutta la vita o addirittura alla morte."
Nonostante la stagnazione complessiva, si registra un continuo miglioramento nell'adozione dei vaccini più recenti, come quelli contro il papillomavirus umano (HPV). Questo aumento è il risultato dell'introduzione di questi vaccini da parte di diversi Paesi e di una maggiore maturità dei sistemi di immunizzazione. Nel periodo 2019-2024, si è osservato un aumento costante della copertura: dal 37% al 40% per le ragazze e dall'8% al 26% per i ragazzi con la prima dose di vaccino HPV; dal 24% al 42% con l'ultima dose di vaccino contro il rotavirus; dall'81% al 93% con la terza dose di vaccino Haemophilus influenzae tipo b; dall'81% all'86% con l'ultima dose di vaccino pneumococcico coniugato. L'incremento della copertura di questi vaccini ha un impatto positivo nella riduzione dei tassi di infezioni da HPV e del cancro al collo dell'utero, dei ricoveri ospedalieri per diarrea da rotavirus e di polmonite e malattie batteriche invasive.
Il Dottor Kluge ha concluso ribadendo la necessità di un impegno rinnovato: "Mentre pianifichiamo la prossima fase del nostro lavoro in Europa e Asia centrale, una cosa è chiara: i vaccini devono rimanere in cima all'agenda. Il lavoro non è ancora finito. Abbiamo bisogno di un'azione urgente e unitaria per colmare le lacune nella copertura e impedire il ritorno di malattie prevenibili. Ogni Paese ha un ruolo da svolgere, anche quelli con un'alta copertura vaccinale." UNICEF e OMS stanno collaborando con le autorità sanitarie regionali per identificare e affrontare le disuguaglianze nella copertura vaccinale a livello locale.
I progetti in corso mirano a individuare le barriere che impediscono un'elevata copertura, tra cui la mancanza di screening, promemoria o informazioni per contrastare le idee sbagliate più comuni. I Paesi che non registrano casi di morbillo devono essere proattivi nella prevenzione, mentre quelli con focolai attivi devono continuare a vaccinare gli individui suscettibili, intensificare la ricerca di casi e contatti e utilizzare i dati epidemiologici per colmare le lacune vaccinali.