Il presidente americano, Donald Trump, ha firmato ieri sera un ordine esecutivo che vieta l'ingresso nel Paese per i cittadini provenienti da dodici diversi Stati, motivando la sua decisione con motivi di sicurezza.
Il divieto limiterà completamente l'ingresso dei cittadini provenienti da Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen.
Restrizioni parziali sono state istituite per persone provenienti da Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela.
Usa: Trump si appella alla sicurezza e vieta gli arrivi in America da dodici Paesi
Le prescrizioni prevedono eccezioni per i residenti permanenti legali, i titolari di visti esistenti, determinate categorie di visti e gli individui il cui ingresso serve gli interessi nazionali degli Stati Uniti.
Secondo un funzionario della Casa Bianca, Trump ha preso la decisione dopo l' attacco antisemita di Boulder, in Colorado.
Per la portavoce della Casa Bianca, Abigail Jackson, ''il presidente Trump sta mantenendo la promessa di proteggere gli americani da pericolosi attori stranieri che vogliono entrare nel nostro Paese e farci del male".
"Queste restrizioni di buon senso - ha aggiunto - sono specifiche per ogni Paese e includono luoghi privi di controlli adeguati, che presentano alti tassi di superamento del visto o che non condividono informazioni sull'identità e sulle minacce".
L'elenco dei Paesi contenuti nell'ordine esecutivo potrebbe allungarsi, ha detto in un video Trump, man mano che "emergeranno minacce in tutto il mondo".
"L'elenco è soggetto a revisione in base ai miglioramenti materiali apportati. Allo stesso modo, nuovi Paesi possono essere aggiunti man mano che emergono minacce in tutto il mondo, ma non permetteremo a chi desidera farci del male di entrare nel nostro Paese e nulla ci impedirà di garantire la sicurezza dell'America", ha dichiarato il presidente.
Il provvedimento sarà esecutivo a partire dal 9 giugno. Durante il suo primo mandato, Trump ha impedito ai viaggiatori provenienti da sette nazioni a maggioranza musulmana di entrare negli Stati Uniti, una norma che ha visto ricorsi in tribunale prima che il presidente Joe Biden la abrogasse una volta entrato in carica nel 2021.
Il divieto ha suscitato critiche anche da parte dei governi dei paesi interessati. Il Ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace del Venezuela, Diosdato Cabello, ha dichiarato che soggiornare negli Stati Uniti "rappresenta un grosso rischio per chiunque, non solo per i venezuelani. Se siete davvero così sciocchi, allora andate negli Stati Uniti".