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Università Campus Bio-Medico: confronto interdisciplinare su diritto, scienza e impresa

Redazione
 
Università Campus Bio-Medico: confronto interdisciplinare su diritto, scienza e impresa

Università Campus Bio-Medico: confronto interdisciplinare su diritto, scienza e impresa

 

Si è aperta oggi all’Università Campus Bio-Medico di Roma la due giorni di studi dedicata a uno dei nodi più complessi e attuali del diritto contemporaneo: il principio di precauzione. Nel cuore del Campus, nella Sala Conferenze PRABB di via Alvaro del Portillo, giuristi, accademici, rappresentanti istituzionali e imprese si sono riuniti per affrontare una domanda che tocca direttamente la vita quotidiana dei cittadini e la competitività del sistema economico: il principio di precauzione è una regola di diritto o un principio metagiuridico? L’incontro, che proseguirà fino a domani, esplora le sfide che attraversano il delicato equilibrio tra tutela della salute, progresso scientifico e certezza delle norme. A essere coinvolti sono soprattutto i settori “sensibili”, come quelli dei farmaci e degli alimenti, in cui l’innovazione deve misurarsi con il rispetto di standard etici e di sicurezza sempre più stringenti. Il convegno rientra nel progetto di ricerca PRIN PNRR “Integral WELLbeing for human flourishing: healthcare and food from an ethical and legal perspective (I-WELL)”, guidato dal professor Francesco Bruno, ordinario di diritto ambientale e alimentare. È inoltre l’appuntamento nazionale dell’A.I.D.A., l’Associazione Italiana di Diritto Alimentare, e vede la partecipazione dell’Accademia dei Georgofili - Sezione Centro Ovest - e dell’Università di Pisa.

Ad aprire i lavori è stato il Magnifico Rettore, professor Rocco Papalia, che ha voluto ribadire la necessità di un equilibrio dinamico tra libertà d’impresa e responsabilità scientifica: «Il principio di precauzione, quando ben fondato su evidenze e proporzionalità, non è un vincolo ma una leva di innovazione responsabile. È nell’equilibrio tra prudenza scientifica e libertà d’impresa che si misura oggi la vera sostenibilità del progresso». Le sue parole sintetizzano perfettamente la filosofia del Campus Bio-Medico, da sempre impegnato nel favorire l’incontro tra ricerca, formazione e industria per promuovere uno sviluppo che unisca crescita economica, tutela della salute e responsabilità etica. Tra i relatori della giornata figurano figure di primo piano come Daniele Melis, Comandante dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, Gianfrancesco Romeo, Direttore Generale per Consumatori e Mercato del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Iside Cesarini, Direttore Generale Mase Coruc, e Antonio Gullo, Prorettore alla didattica della Luiss Guido Carli. Voci provenienti da mondi diversi ma accomunate dalla consapevolezza che la regolazione del rischio, soprattutto in ambito alimentare e sanitario, richiede un dialogo costante tra saperi scientifici, diritto e imprese. Come ha ricordato Chiara Fanali, Preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health, «qui si incontrano chimica degli alimenti, valutazione del rischio e governance: un dialogo che l’Università Campus Bio-Medico di Roma promuove per tradurre la scienza in buone regole». Una visione che rispecchia l’approccio multidisciplinare dell’ateneo, sempre più riconosciuto come laboratorio nazionale di confronto tra ricerca accademica e mondo produttivo. A guidare il dibattito scientifico è il professor Francesco Bruno, coordinatore del progetto I-WELL e motore dell’iniziativa, che ha voluto chiarire la portata del principio di precauzione come strumento giuridico: «Il principio di precauzione non è un alibi, ma un metodo giuridico che integra scienza, etica ed economia. Una precauzione ben calibrata consente alle filiere agroalimentari e sanitarie di innovare con responsabilità, offrendo ai decisori pubblici criteri verificabili e alle imprese certezza delle regole». Il convegno conferma dunque il ruolo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma come HUB nazionale di pensiero e piattaforma di dialogo tra ricerca, industria e policymaking, in una fase in cui la sostenibilità normativa e la gestione del rischio rappresentano sfide decisive per la competitività del sistema Paese.

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