Non appena eletto, Donald Trump ha deciso di cambiare gli Stati Uniti, adottando una serie di decisioni che rischiano, a detta dei giuristi, di innescare opposizioni e forse anche contenziosi con la Corte suprema.
In possibile traiettoria di scontro ci sono la revoca dello ius soli, il diritto alla cittadinanza per nascita, tutelato dalla Costituzione, ma anche il piano per invocare una legge del XVIII secolo, chiamata Alien Enemies Act, per radunare e deportare alcuni immigrati. Stessa sorte potrebbe toccare alla scelta di stornare fondi prima destinati alle politiche ambientali a opere per fermare i clandestini alla frontiera con il Messico.
Usa: le scelte estreme di Trump al vaglio dei giuristi
Anche l'istituzione del Department of Government Efficiency, proposto da Trump, potrebbe essere oggetto di una opposizione in sede giudiziaria. Ma si tratta di atti che potrebbero essere bocciati.
Sullo ius soli, studiosi del diritto, sia di destra che di sinistra, ritengono da tempo che la cittadinanza per nascita sia un requisito previsto dal XIV emendamento della Costituzione.
"Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione sono cittadini degli Stati Uniti", afferma l'emendamento.
Emanato dopo la guerra civile, l'emendamento fu concepito per garantire che gli ex schiavi e i loro figli fossero riconosciuti come cittadini.
Il consenso raggiunto nel corso degli anni sul suo significato non ha impedito ad alcuni sostenitori anti-immigrazione di insistere su un'interpretazione alternativa. Trump ha adottato queste argomentazioni nel suo ordine esecutivo , concentrandosi sul linguaggio dell'emendamento in cui si afferma che la cittadinanza per diritto di nascita spetta a coloro che sono "soggetti alla giurisdizione" degli Stati Uniti.
Secondo questa tesi, il linguaggio utilizzato significa che ai bambini nati da genitori che non sono entrati legalmente nel Paese può essere negata la cittadinanza.
Tuttavia, la maggior parte degli esperti legali sostiene che il termine si riferisce solo a persone non vincolate dalla legge statunitense, solitamente diplomatici stranieri.
Il procuratore generale del Connecticut, William Tong, ha già annunciato battaglia: ''Faremo causa a breve e ho piena fiducia che vinceremo". E già ieri sera l'American Civil Liberties Union ha presentato una propria denuncia .
La cittadinanza per diritto di nascita non è l'unica questione relativa all'immigrazione che finirà in tribunale, dato che Trump ha annunciato un'intera serie di ordini esecutivi sulla questione. Uno di questi è la politica "Remain in Mexico" implementata nel suo primo mandato, che impedisce alle persone che cercano asilo al confine meridionale di entrare nel Paese mentre le loro domande vengono elaborate.
Trump si trova su un terreno giuridicamente discutibile anche con il suo ordine esecutivo per utilizzare l'Alien Enemies Act, promulgato come parte dell'Alien and Sedition Acts del 1798, per limitare le libertà personali. autorizzando i funzionari a "effettuare preparativi operativi"per dare applicazione al volere del presidente di detenere o deportare cittadini di altri Paesi quando gli Stati Uniti sono in guerra. Ha avuto un ruolo nell'internamento dei giapponesi americani durante la seconda guerra mondiale.
Ovvero, considerare la lotta contro i cartelli della droga come parte di una guerra.
Altra questione spinosa potrebbe quella relativa ai finanziamenti federali che, durante il suo primo mandato, Trump ha cercato di dirottare quelli stanziati dal Congresso per un utilizza delle Forza armate per aiutare a costruire un muro lungo il confine meridionale.