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Trump tenta l’accordo con Teheran offrendo 30 miliardi e meno sanzioni

Redazione
 
Trump tenta l’accordo con Teheran offrendo 30 miliardi e meno sanzioni

Gli Stati Uniti cercano una via diplomatica per frenare il programma nucleare iraniano, mettendo sul tavolo un pacchetto di incentivi economici e politici. Secondo quanto riportato dalla CNN, l’amministrazione Trump ha elaborato una proposta che include aiuti per 30 miliardi di dollari, un allentamento delle sanzioni e il rilascio di fondi congelati, nel tentativo di riportare Teheran al tavolo dei negoziati.

Trump tenta l’accordo con Teheran offrendo 30 miliardi e meno sanzioni

Il dialogo tra Washington e la Repubblica Islamica non si è mai interrotto, neanche nelle ultime due settimane segnate dall’escalation militare tra Iran e Israele e dai bombardamenti americani sui siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. La conferma arriva da una bozza preliminare illustrata dall’inviato speciale Steve Witkoff in una riunione tenuta il 20 giugno alla Casa Bianca con alcuni emissari dei paesi del Golfo, che fungerebbero da mediatori con Teheran.

Il piano prevede un investimento complessivo tra i 20 e i 30 miliardi di dollari, provenienti non direttamente dagli Stati Uniti ma da partner arabi alleati, destinati alla realizzazione di un nuovo programma nucleare civile iraniano. Un’infrastruttura che andrebbe a sostituire l’impianto di Fordow, raso al suolo dai bombardieri B-2 americani, come dichiarato dallo stesso Trump.

“Gli Stati Uniti vogliono condurre questi colloqui. Qualcuno dovrà pagare per la realizzazione del programma nucleare, ma noi non intendiamo farci carico dell’impegno”, ha riferito una fonte dell’amministrazione alla CNN. Il pacchetto di incentivi include anche la possibilità per Teheran di riottenere l’accesso a 6 miliardi di dollari attualmente congelati all’estero e la rimozione di alcune restrizioni economiche.

L’obiettivo finale per Washington è un “accordo di pace complessivo” che garantisca la rinuncia da parte dell’Iran alle ambizioni nucleari militari. “Non vogliamo un Iran con l’arma atomica”, ha ribadito Witkoff a CNBC. Nonostante l’apparente disponibilità al dialogo, il presidente Trump ha adottato una linea ambivalente, affermando: “Non mi interessa se ci sarà un accordo o meno”.

Dal canto suo, Teheran mostra freddezza e scetticismo. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato in televisione che “gli errori degli Stati Uniti non solo non hanno contribuito a risolvere la questione nucleare, ma l’hanno resa molto più complessa e complicata”. E ha sottolineato come la guerra in corso renda oggi più difficile trovare una soluzione pacifica.

Tuttavia, secondo fonti della Casa Bianca, “ci sono segnali positivi” e “diversi interlocutori hanno fatto sapere che l’Iran è pronto”. La prossima settimana potrebbero esserci nuovi contatti, ma resta il nodo della fiducia e della credibilità reciproca in uno scenario segnato da tensioni militari e sfide geopolitiche.
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