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Space Economy, l'Italia è pronta? Il bilancio degli Stati Generali 2025

di Redazione
 
Space Economy, l'Italia è pronta? Il bilancio degli Stati Generali 2025
Si è conclusa nel suggestivo scenario dei "Sette palazzi Celesti" di Anselm Kiefer, all'interno del Pirelli Hangar Bicocca, la seconda edizione degli Stati Generali della Space Economy 2025. L'evento, promosso dall'Intergruppo Parlamentare per la Space Economy (IPSE) e presieduto dall'Onorevole Andrea Mascaretti, ha rappresentato la tappa finale di un confronto strategico iniziato a Roma (diplomazia spaziale) e proseguito a Torino (IA e innovazione industriale), con l'obiettivo di tracciare la roadmap italiana ed europea nel settore.

L'appuntamento milanese ha riunito istituzioni, grandi player industriali, startup, università, centri di ricerca e mondo della finanza, sottolineando come l'economia dello Spazio sia ormai un elemento centrale per la competitività nazionale. Alla tre giorni hanno partecipato figure chiave del Governo, tra cui i ministri Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy, con delega alle Politiche Spaziali) e Guido Crosetto (Difesa). Un segnale di forte sostegno è giunto anche dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che in un messaggio ha espresso grande soddisfazione per la capacità dell'evento di "unire concretezza e visione" rispetto alle sfide del comparto.

La premier ha ribadito la centralità dello Spazio nell'agenda governativa, ricordando che l'Italia, quale Stato fondatore, gioca un ruolo determinante nell'ESA con un contributo del 18,2%. Ha inoltre sottolineato l'approvazione di una legge quadro strategica per il settore, che getta le basi per lo sviluppo di una costellazione nazionale e per l'accesso regolamentato dei privati al mercato. Un investimento record di oltre 7,5 miliardi di euro – tra risorse nazionali e PNRR - è destinato a infrastrutture, tecnologie e competenze, con l'obiettivo di consolidare la posizione dell'Italia tra i protagonisti europei.

La Meloni ha enfatizzato la ritrovata leadership italiana nella costruzione di piccoli satelliti, l'accesso autonomo allo spazio (anche grazie al vettore Vega-C), e il ruolo di primo piano nei programmi di Osservazione della Terra come Copernicus. Ha concluso l'intervento con un invito all'azione: "Non ci accontentiamo di partecipare ma vogliamo essere protagonisti", con l'ambizione di contribuire attivamente alla nascente economia lunare e di potenziare lo Spazio come strumento di cooperazione internazionale, in linea con il Piano Mattei per l'Africa (con particolare riferimento al centro spaziale di Malindi in Kenya).

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità Delegata per le Politiche Spaziali e Aerospaziali, Senatore Adolfo Urso, ha messo in luce la rapida ascesa dell'Italia: “L’Italia è ormai protagonista della Space Economy. Cresciamo più rapidamente di altri grandi Paesi Ue e alla prossima ministeriale ESA di Brema saremo al fianco della Germania come leader dei principali programmi spaziali europei”.

Urso ha evidenziato come lo Spazio sia un forte elemento di unità nazionale, citando le quattro Space Factory realizzate da Nord a Sud grazie al PNRR, che dimostrano la capacità italiana di investire con visione strategica. Il Ministro ha anche salutato con favore l'accordo tra Leonardo, Thales e Airbus, definendolo "la nascita di un vero campione europeo" in grado di competere con attori americani e asiatici, garantendo l'autonomia strategica del continente. L'obiettivo, ha concluso Urso, è ora quello di rafforzare ulteriormente il tessuto delle piccole e medie imprese e delle startup che animano i quindici distretti spaziali italiani, riconosciute come "linfa dell’innovazione, il motore della crescita e della competitività".

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito in un videomessaggio la crucialità del dominio spaziale per la sicurezza nazionale: “Viviamo una fase storica senza precedenti, lo spazio è ormai un dominio critico di competizione e minacce. Le infrastrutture spaziali sono la spina dorsale dei servizi essenziali, e per questo diventano obiettivi di alto valore militare”.

Crosetto ha lanciato un allarme sull'autonomia strategica europea, citando il forte divario nei lanci spaziali rispetto a Stati Uniti e Cina. Questo impone, secondo il Ministro, la necessità di sviluppare sistemi che rispondano ai requisiti della difesa e siano utilizzabili in ottica duale (civile e militare). La Space Economy e la Difesa sono, a suo avviso, "inestricabilmente connesse", e occorre sostenere l'interazione tra ricerca, industria e difesa per costruire un futuro più sicuro e fruibile per tutti.

Nonostante un mercato globale spaziale proiettato a 1.800 miliardi entro il 2035 e l'Italia terza in Europa per investimenti pubblici, permane un divario nel ritorno industriale e, soprattutto, nella gestione del capitale umano. I dati emersi sono eloquenti: il 70% dei talenti under 35 nel settore lavora all'estero, solo il 22% degli impiegati è donna, e il 60% delle competenze richieste oggi non esisteva cinque anni fa.

In questo contesto, l'intervento di Gabriele Ferrieri, Presidente di ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori, è stato particolarmente incisivo. Ferrieri ha proposto un vero e proprio "patto generazionale", affermando: "Il cielo non è un limite: è il nostro prossimo mercato. Ma per conquistarlo serve un patto generazionale: voi con le leve della politica, noi con le idee, il codice e le persone. Le persone sono il vero propellente".

Tra le proposte operative lanciate per trasformare l'Italia in un hub della Space Economy spiccano il potenziamento del Fondo Nazionale Space Venture gestito da Cdp Venture Capital. La Tax credit al 50% per Ricerca e Sviluppo spaziale e creazione di sandbox regolatori per droni e piccoli satelliti. Il bonus assunzione al 100% per under 35 in aziende del settore e l'istituzione di 500 borse per un "Erasmus Spaziale" in ASI ed ESA. L'introduzione della parità di genere obbligatoria nei bandi pubblici (minimo 35% di donne nei team). Infine la detassazione del 90% per 5 anni per expat under 40 che rientrano in Italia per fondare startup spaziali.

Gli Stati Generali 2025 hanno confermato lo Spazio come dominio strategico per la sovranità tecnologica e la crescita economica italiana, ponendo al centro la necessità di investire non solo in tecnologia, ma soprattutto nel talento e nella sua capacità di innovare.
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