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Chiamare il sindaco "Cetto La Qualunque" è un diritto costituzionale

di Redazione
 
Chiamare il sindaco 'Cetto La Qualunque' è un diritto costituzionale
I supremi giudici della Quinta sezione penale hanno emesso una sentenza storica, assolvendo un cittadino abruzzese dall’accusa di diffamazione per aver definito il suo sindaco "Cetto La Qualunque". Ebbene sì, pare che farsi paragonare al personaggio grottesco di Antonio Albanese non sia un reato, ma rientri nel "diritto di critica nella forma di satira". Addio, insulti complessi; benvenuta, l’iperbole trash che taglia corto.

La Cassazione ha spiegato che la "reputazione non si identifica con il semplice amor proprio". Tradotto: Signor Sindaco, sappiamo che si sente un gigante, ma se il cittadino la vede più come un capannone abusivo, deve accettarlo. L’appellativo "Cetto La Qualunque" è stato definito non come un "immotivato attacco denigratorio", ma come un richiamo a un personaggio "notoriamente inesistente, dunque, nella forma scherzosa e ironica". Praticamente, la Corte ha riconosciuto che chiamare qualcuno Cetto La Qualunque è un "paragone pop", una sinossi politica che vale più di mille editoriali.

Chiamare un sindaco "Cetto La Qualunque" non è diffamazione. Quella è satira sferzante.

La sentenza arriva come un sollievo per chi, in passato, ha affrontato oltre un decennio di processi (tra Pm che sbagliavano le citazioni e giudici che usavano la sinossi del film come prova d'accusa) solo per aver fatto questa battuta su Facebook. Undici anni e sette mesi di travaglio giudiziario per affermare un principio di libertà che la Cassazione ora conferma: la "qualunquitudine" è un legittimo strumento di critica politica.

Questo orientamento riconosce che il diritto di critica politica può avvalersi dello strumento satirico, anche se "sferzante". Non risolve il problema delle querele temerarie, ma almeno, la toga rossa di un giudice capisce l'ironia meglio di anni di tribunale.

Il lusso satirico è salvo. E la Cassazione ci ricorda che un politico ha diritto di proteggere la sua reputazione, ma non prima di aver superato il test del "quanto sei La Qualunque?".
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