Esteri

Regno Unito ed Europa nel 2025: una nuova era di regolamentazioni per i viaggiatori

Redazione
 

Se il 2024 è stato l'anno in cui i viaggiatori sono riusciti a evitare l’introduzione di complicazioni burocratiche, almeno per quanto riguarda l’ingresso in Europa senza visto, il 2025 segna un cambiamento significativo. Con l’introduzione del sistema ETA (Electronic Travel Authorization) nel Regno Unito, la realtà del viaggio internazionale si fa sempre più complessa e regolamentata.
Il Regno Unito, infatti, avvierà ufficialmente domani il nuovo sistema di autorizzazione elettronica per i viaggiatori privi di visto. Un cambiamento che segna una nuova fase nel processo di accesso al Paese, un passo che mira a migliorare la sicurezza e a mantenere il controllo sugli ingressi, rendendo così il processo di viaggio ancora più digitalizzato e pianificato.

Regno Unito ed Europa nel 2025: una nuova era di regolamentazioni per i viaggiatori

L'ETA non è un visto, ma una sorta di esenzione preventiva che consente l’ingresso nel Regno Unito a coloro che, provenienti da Paesi senza obbligo di visto, vogliono visitarlo per motivi turistici o di affari.
Il sistema è simile all'ESTA (Electronic System for Travel Authorization) introdotto dagli Stati Uniti nel 2009 e ormai adottato da numerosi altri Paesi. A partire da domani, i cittadini di numerosi Stati, tra cui Stati Uniti, Canada, Australia e molti altri, dovranno richiedere un'ETA prima di salire a bordo di un volo diretto verso il Regno Unito. Mentre per i cittadini dell'Unione Europea, la data limite è fissata per il 2 aprile prossimo. L’introduzione di questa nuova regola non è una sorpresa: è il naturale passo successivo in un contesto internazionale che vede una crescente enfasi sulla sicurezza e sul controllo degli accessi. Non si tratta di un visto tradizionale, ma di un processo semplificato che, però, non lascia spazio a interpretazioni. Chiunque intenda entrare nel Regno Unito dovrà presentare la propria richiesta online prima di partire.

Ottenere un’ETA non è particolarmente complicato, ma richiede comunque un passo formale. Il processo di richiesta avviene attraverso un'applicazione online disponibile sia su dispositivi mobili che su desktop. Una volta completato il modulo, che richiede la presentazione di una foto del passaporto, una scansione del documento stesso e alcune domande sul viaggio, la risposta arriverà generalmente entro tre giorni lavorativi. Il costo per la richiesta è di 10 sterline (circa 12 euro), una somma che non verrà rimborsata, nemmeno in caso di rifiuto della domanda.

Un elemento importante da tenere a mente è che, nonostante il rilascio dell'ETA, l’ingresso nel Regno Unito non è garantito automaticamente. Gli ufficiali di frontiera manterranno il controllo finale e avranno la facoltà di respingere un viaggiatore, anche se in possesso dell’autorizzazione elettronica. Questo evidenzia come l'ETA non sostituisca un visto, ma costituisca piuttosto un filtro preventivo per il controllo dei viaggiatori. Una volta ottenuto, l’ETA avrà una validità di due anni, durante i quali il viaggiatore potrà entrare nel Regno Unito più volte senza necessità di fare una nuova richiesta, a meno che non cambi passaporto. In effetti, l’ETA sarà digitalmente collegato al passaporto, per cui il rilascio di un nuovo documento comporterà la necessità di una nuova richiesta. È importante notare che l’ETA è valido solo per soggiorni brevi, inferiori a sei mesi, e non consente l’ingresso per motivi di lungo periodo o di residenza. Pertanto, chi ha intenzione di studiare o lavorare nel Regno Unito per un periodo prolungato dovrà comunque richiedere un visto tradizionale.

Inoltre, il sistema ETA si applica anche ai passeggeri in transito. Anche chi sta semplicemente transitando per un aeroporto del Regno Unito, come Heathrow, dovrà avere l’ETA per poter proseguire il viaggio. Questo si allinea con quanto già previsto da altri paesi, come gli Stati Uniti, che richiedono l’ESTA anche per chi è in transito su territorio americano.
Mentre il Regno Unito si prepara ad implementare il sistema ETA, l’Europa non è da meno. Con l’introduzione dell’ETIAS (European Travel Information and Authorization System), previsto per il 2025, anche i viaggiatori diretti verso l'Unione Europea dovranno affrontare una procedura simile. L’ETIAS, pur essendo un sistema separato, seguirà una logica analoga a quella dell’ETA, e costringerà i turisti a richiedere un’autorizzazione preventiva per entrare nei 27 paesi membri dell’UE. Il sistema è stato inizialmente programmato per essere attivo già dal 2023, ma il suo lancio è stato rimandato a causa di difficoltà tecniche e logistiche. Anche in questo caso, la procedura prevede la registrazione online, con una domanda che dovrà essere compilata prima del viaggio, e l’autorizzazione sarà collegata al passaporto.

Insomma, quella che un tempo era un’attività relativamente spontanea e senza fronzoli, sta diventando sempre più una questione amministrativa da pianificare con largo anticipo. Per i viaggiatori, dunque, la chiave sarà l’informazione: conoscere in anticipo le procedure, rispettare le tempistiche e utilizzare esclusivamente canali ufficiali saranno fondamentali per evitare disagi. Dimentichiamo, quindi, i weekend organizzati all’ultimo secondo quando bastava uno zaino in spalla e tanta voglia di avventura. Perché oramai anche il mondo dei viaggi è diventato più complesso, e adeguarsi a queste nuove regole sarà essenziale per continuare a esplorare le bellezze del nostro pianeta senza intoppi.

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