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"Putricia": il fiore che unisce puzza e poesia botanica

Redazione
 

FOTO: Royal Botanic Gardens Sydney

Il suo nome è un mix ironico e intrigante: "Putricia", frutto dell’unione tra "putrido" e "Patricia''.
Questo soprannome, tanto simpatico quanto azzeccato, riflette l’essenza di una delle meraviglie più rare e bizzarre del mondo vegetale: l’Amorphophallus titanum, noto anche come ''fiore cadavere", la cui recente fioritura avvenuta fra il 18 e il 20 gennaio nei Royal Botanic Gardens di Sydney, si è trasformata in un evento degno di una star.
Non solo con migliaia di visitatori in carne e ossa, ma anche con un pubblico online grazie a una diretta streaming che ha totalizzato quasi un milione di visualizzazioni. Del resto, la fioritura dell’Amorphophallus titanum è un evento eccezionale: solo ogni 7-10 anni nel suo habitat naturale.

"Putricia": il fiore che unisce puzza e poesia botanica

Originaria delle foreste pluviali di Sumatra, in Indonesia, questa specie è considerata a rischio di estinzione, con meno di 300 esemplari presenti in natura e circa un migliaio coltivati nei giardini botanici di tutto il mondo. Ciò che rende unico questo fiore è la sua imponente infiorescenza, che può superare i tre metri di altezza e pesare fino a 150 chili. Tuttavia, la sua caratteristica più memorabile è l’odore penetrante che emana durante la fioritura: una miscela inconfondibile di carne in decomposizione, pesce marcio e calzini usati, progettata per attirare mosche e coleotteri necrofagi, i suoi principali impollinatori.

Questo profumo, a dir poco sgradevole per l’uomo, è in realtà un capolavoro di adattamento evolutivo. Quando Putricia ha iniziato a crescere rapidamente, passando da pochi centimetri a oltre 1,6 metri, lo staff dei Royal Botanic Gardens di Sydney ha capito che si stava preparando un evento memorabile. Dopo 15 anni di attesa, l’annuncio della fioritura imminente ha scatenato un entusiasmo generale. E così per celebrare degnamente questo momento, la serra che ospitava Putricia è stata trasformata in una scenografia teatrale, con tenda viola, umidificatori per creare un’atmosfera misteriosa e corde di velluto per delimitare l’area d’osservazione. L’organizzazione ha richiamato folle da concerto: migliaia di persone si sono messe in fila, alcune per ore, per vedere da vicino il fiore cadavere.

Alcuni visitatori, colti dall'entusiasmo, si sono inginocchiati in segno di reverenza, mentre altri hanno cercato di resistere al fetore pungente per scattare una foto o annusare quella che molti hanno definito ''l’essenza della morte''. Ma il fenomeno non si è limitato ai confini di Sydney. Grazie a una diretta streaming 24 ore su 24, la fioritura di Putricia è diventata un evento globale.
La pianta ha raccolto un seguito internazionale, con utenti che si sono identificati come “Putricians” e hanno creato un linguaggio condiviso sui social media. Termini come WWTF (“We Watch The Flower”, osserviamo il fiore), WDNRP (“We Do Not Rush Putricia”, non mettiamo fretta a Putricia) e BBTB (“Blessed Be The Bloom”, benedetta sia la fioritura) sono diventati simboli di questa comunità improvvisata. Mentre alcuni commentatori si limitavano a scherzare sull’odore o sull’aspetto del fiore, altri hanno trasformato Putricia in un simbolo di resilienza e bellezza naturale.

“Putricia è una metafora della mia vita”, ha scritto un utente, aggiungendo un tocco filosofico a un evento già carico di significati.La fioritura del fiore cadavere è tanto breve quanto intensa: dura appena 24 ore, durante le quali la pianta si riscalda fino a 37 gradi Celsius per diffondere meglio il suo caratteristico odore. Questo processo naturale, progettato per attirare insetti impollinatori, ha anche l’effetto di rendere l’esperienza più immersiva per gli esseri umani. Nonostante l’odore sgradevole, i visitatori hanno descritto la fioritura come un momento magico e surreale. Alcuni hanno scherzato sul fatto che lo staff del giardino avrebbe dovuto distribuire sacchetti per il vomito, ma alla fine nessuno ha rinunciato a vivere questo momento straordinario. Oltre alla bellezza e alla stranezza della fioritura, l’Amorphophallus titanum rappresenta una sfida scientifica. La pianta richiede anni di cure attente e un ambiente ottimale per accumulare l’energia necessaria a produrre un’infiorescenza così grande. Non solo.

Perché, come ha sottolineato ad ABC News la portavoce del Royal Botanic Gardens Sophie Daniel, “Il fatto che si aprano molto raramente, quindi fioriscano raramente, è ovviamente qualcosa che li mette un po' in svantaggio in natura”. Con la conseguenza che “Quando si aprono devono sperare che un altro fiore sia aperto lì vicino, perché non possono autoimpollinarsi”. Per questo motivo, lo staff ha raccolto il suo polline di per garantire la sopravvivenza della specie, contribuendo a un progetto di conservazione globale.
Insomma, BBTB: benedetta sia la fioritura, e con essa la capacità di meravigliarsi davanti alle straordinarie sorprese che ci riserva Madre Natura.

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