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Monossido di carbonio, per soggiornare in sicurezza in una casa vacanze "dotarsi di rilevatore di CO2 e allarme antincendio"

Redazione
 
Monossido di carbonio, per soggiornare in sicurezza in una casa vacanze 'dotarsi di rilevatore di CO2 e allarme antincendio'

Uno studio condotto lo scorso novembre da Federconsumatori ha rilevato che soltanto l'8,5% degli immobili monitorati rispetta contemporaneamente il Codice Identificativo Nazionale (CIN) e i requisiti essenziali di sicurezza, quali rilevatori di monossido di carbonio, estintori e allarmi antincendio, a riprova della situazione drammatica in materia, come attestano anche i tragici avvenimenti avvenuti di recente nel nostro Paese: dal 19 dicembre, 5 morti e 17 intossicati, con l’ultimo caso il 30 dicembre 2024 a Cefalù (Palermo), dove si è verificata l’intossicazione di quattro turisti di nazionalità tedesca: un uomo 36enne è morto mentre gli altri tre sono attualmente ricoverati in Rianimazione nel nosocomio cittadino.

Monossido di carbonio, per soggiornare in sicurezza in una casa vacanze "dotarsi di rilevatore di CO2 e allarme antincendio"

La situazione risulta particolarmente grave in città come Torino, Bologna e Napoli, dove il livello di conformità scende rispettivamente al 2,2%, 5,6% e 5,6%. Anche nelle città con performance migliori, come Roma e Milano, la percentuale di regolarità non supera il 19%. Inoltre, il Ministero del Turismo conferma che oltre il 21% delle strutture registrate è ancora privo di CIN, evidenziando il ritardo nell’adeguamento anche sui dispositivi di sicurezza.

Nel frattempo, alcune piattaforme digitali sembrano limitarsi a trasferire il rischio ai consumatori, suggerendo di viaggiare con dispositivi di sicurezza personali, un approccio che appare inadeguato e in contrasto con le normative vigenti che pongono tale obbligo in capo agli host. Inoltre, molte piattaforme dichiarano esplicitamente la propria estraneità rispetto alla tutela dei consumatori quando gli alloggi sono offerti da privati, lasciando gli utenti senza garanzie significative in termini di sicurezza, veridicità degli annunci o correttezza nei pagamenti.

È quindi necessario, sottolinea Federconsumatori, un intervento normativo che obblighi i portali web a escludere le strutture prive di CIN e dei requisiti di sicurezza, prevedendo sanzioni severe per le irregolarità, inclusa la sospensione o revoca dell’autorizzazione all’attività. Parallelamente, va rafforzato il controllo da parte delle amministrazioni locali, con una verifica stringente delle inserzioni online.

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