Attualità

Morta dopo una liposuzione: dalla "macelleria messicana" a quella peruviana

Redazione
 
Morta dopo una liposuzione: dalla 'macelleria messicana' a quella peruviana

Nella vicenda della donna di origini ecuadoriane, morta a Roma dopo un intervento di liposuzione, non c'è purtroppo nulla di nuovo perché, di decessi causati dal non rispetto delle regole sanitarie elementari in studi di chirurgia estetica non degni di essere definiti tali, la cronaca ne registra con una sconcertante frequenza.
Al punto che quasi non ci si sorprende più.

Morta dopo una liposuzione: dalla "macelleria messicana" a quella peruviana

E questo è il segnale di come ormai ci sia una assuefazione a notizie del genere, che certificano l'esistenza di una vastissima zona grigia nella quale si muovono laureati in medicina che non sono degni di chiamarsi medici e praticoni che, avendo rubacchiato qualche diplomino, esercitano una professione per la quale non sono abilitati.

Nella storia di Ana Sergia Alcivar Chenche, 46 anni e tre figli, ci sono però elementi che impongono una riflessione, soprattutto su come sia possibile che, approfittando delle lungaggini della nostra giustizia e più in generale della burocrazia che permea, condizionandola, ogni nostra attività, qualcuno, che ha scansato una condanna solo per intervenuta prescrizione, abbia potuto esercitare ancora la professione medica per molti anni, nonostante altre pesanti accuse.

La prescrizione ha interrotto il processo, ma resta il dubbio che il chirurgo peruviano Josè Lizàrraga Picciotti, quello che ha ''operato'' la donna ecuadoriana, ne abbia approfittando continuando a fare quel che gli pare e che gli consente di avere una vita agiata, tra auto di lusso e foto postate sui social nelle quali si ostenta ricchezza.

Le liposuzioni (quelle che vengono fatte con una cannula che, inserita sotto la pelle, aspira il grasso corporeo) sono oramai interventi di routine e tutto lascia pensare che Lizàrraga Picciotti, nella sua lunga carriera, ne abbia fatte a decine, grazie anche ad una clientela alimentata dal passaparola, dei social e dall'ambaradan che sanno bene come mettere su persone e personaggi che, come lui, alimentano la propria immagine con tutti i mezzi.

Ma questa consuetudine a interventi come quello cui si è sottoposta Ana Sergia non può consentire che si abbassino gli standard richiesti, a cominciare dal fatto che uno studio, come quello del chirurgo peruviano, appunto perché tale, non era attrezzato a fronteggiare una eventuale emergenza. Per come è stato e, a pagare con la vita il desiderio di essere più bella, di sentirsi più bella, è stata una madre che doveva tornare a casa, in Liguria, dopo avere concretizzato un sogno, ma che, inseguendolo, ci ha rimesso la vita.

In una società ''normale'' una storia come questa dovrebbe scatenare orrore ed esecrazione, guardando al dolore della famiglia della vittima. Ma, a noi, provoca una serie di interrogativi sulle responsabilità, sempre che vengano accertate, del chirurgo, ma anche di chi era chiamato a controllare che il suo studio fosse attrezzato per interventi di chirurgia estetica invasisi, se fosse dotato degli strumenti essenziali per procedure d'urgenza, se i minimi requisiti di igiene fossero rispettati, se tutto il personale presente fosse abilitato, e potremmo anche continuare, magari chiedendoci quali strumenti abbia l'Ordine dei medici per impedire che casi come questo continuino ad accadere e se, in presenza di vecchie pendenze giudiziarie, ci sia un ''registro'' dei reprobi, da controllare in continuazione per evitare che facciano del male a qualcuno.

  • skin Banca Ifis
  • Poste Italiane giugno 2025
  • Enel Prima Vera - Rata Vera
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • villa mafalda 300x600
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
ASSOTIR: Blocco Euro5 metterà 'fuori legge' oltre 200.000 veicoli commerciali
13/06/2025
Redazione
ASSOTIR: "Blocco Euro5 metterà 'fuori legge' oltre 200.000 veicoli commerciali"
Addio a Franzo Grande Stevens, “l’avvocato dell’Avvocato”. Signorilità, rigore e genio giuridico al servizio dell’Italia industriale
13/06/2025
Demetrio Rodinò
Addio a Franzo Grande Stevens, “l’avvocato dell’Avvocato”. Signorilità, rigore e genio giu...
Intesa Sanpaolo e Fondazione Welfare Ambrosiano insieme contro l'emergenza casa a Milano
13/06/2025
Redazione
Intesa Sanpaolo e Fondazione Welfare Ambrosiano insieme contro l'emergenza casa a Milano
Cyber Security Report: il 2024 segna un'escalation di minacce mirate e sofisticate
13/06/2025
Redazione
Cyber Security Report: il 2024 segna un'escalation di minacce mirate e sofisticate