Chi bella vuole apparire, un poco deve soffrire, sentenziavano le nostre nonne con cipiglio stoico e corsetti contenitivi. Ma qui non si soffre: si espia. Siamo passati dalla dieta del minestrone al bondage epidermico notturno. Sì, perché la nuova perversione estetica si chiama “morning shed” e consiste nel mostrarsi in video all’alba mentre si rimuovono maschere, fasce, bende e altre amenità dermoplastificanti indossate durante la notte.
Delle mutande facciali, insomma!
Il supplizio della mandibola: ovvero, come (non) diventare Kim Kardashian dormendo con mutande facciali
Praticamente, più sembri Hannibal Lecter quando vai a dormire, più – giurano e spergiurano le influencer suTikTok – ti sveglierai radiosa, con zigomi da passerella e mandibola cesellata. Una visione da incubo con l’hashtag #glowup. Ed è qui che, come una Madonna del marketing vestita in latex color carne, entra in scena Kim Kardashian.
Pare abbia pensato: “Perché lasciare che il disagio resti confinato a TikTok, quando può trasformarsi in moneta sonante?”.
Con questa folgorazione, ha lanciato la sua nuova face wrap firmata Skims: una guaina contenitiva per il volto che promette, al modico prezzo di 52 sterline, di scolpire le fattezze notturne come uno scalpello a riposo. La versione beauty del letto di Procuste.
La BBC, nel tentativo di trattare la cosa con serietà, ha raccolto voci autorevoli. L’esperta di skincare Laura Porter ha dichiarato che il prodotto è pensato per “millennial e Gen Z”, come se il resto della popolazione potesse cavarsela col cuscino di seta e la cara vecchia crema notte. Secondo Porter, il tono del marketing è chiaro: “È rivolto alle donne che seguono le tendenze di bellezza e la cultura degli influencer”. In altre parole, a chi ha vent’anni e nessuna ruga, ma un disperato bisogno di crearne almeno una, pur di avere qualcosa da correggere. C’è chi lo definisce un “contouring non invasivo”, ma basterebbe guardare le immagini promozionali per rendersi conto che si tratta, più che altro, di un esercizio di autoumiliazione mascherato da benessere.
Sul piano medico, ovviamente, l'entusiasmo si sgonfia come un filler al sole. La dottoressa Anna Andrienko, intervistata sempre dalla BBC, è chiarissima: “Questi bendaggi per il viso non offrono risultati duraturi”. Nella migliore delle ipotesi, riducono la ritenzione idrica. Nella peggiore, irritano la pelle, alterano la circolazione e ricordano vagamente la maschera antigas della Prima guerra mondiale. Eppure, sui social si sprecano i video di fanciulle (rigorosamente già perfette) che assicurano: “La mia mascella non è mai stata così definita”.
A guardarle bene, però, l’unico cambiamento percepibile è la perdita di dignità. Quel che è certo è che la nuova moda del dormire legate come salami si inserisce perfettamente in quel filone contemporaneo in cui ogni angolo del corpo femminile è un problema da risolvere. Se prima era il girovita, poi il seno, poi le cosce, ora tocca al mento. E non importa se sei adolescente o trentenne, se hai appena finito il liceo o appena iniziato la psicoterapia perché il tuo ex è diventato fluido: qualcosa, sul tuo viso, non va mai bene. La stessa Porter avverte: “Quando iniziamo a trattare aree come il mento o la mandibola con bendaggi compressivi, trasmettiamo il messaggio che anche i tratti normali devono essere corretti”. In altre parole: cara mandibola, mi dispiace, non sei all’altezza. La situazione sfiora la farsa quando l’attivista body positive Michelle Elman paragona la maschera Skims a un accessorio degno di The Handmaid’s Tale.
“I consumatori credono che, indossandola, avranno il viso di Kim Kardashian. Ma lei ha avuto ben altri strumenti a disposizione: estetisti di lusso, chirurghi da copertina e un algoritmo divino di Photoshop”. Ecco, appunto. Non a caso, una delle reazioni più sagaci al lancio del prodotto è arrivata proprio da Anthony Hopkins, l’Hannibal Lecter di cui sopra, che ha pubblicato un video dove, con maschera in viso, si rivolge ironicamente a Kim: “Mi sento già ringiovanito di dieci anni”. Per un attimo, il confine tra marketing e parodia si è dissolto. Ma Kim, come sempre, non ride: lei incassa.
In molti si sono chiesti se fosse un pesce d’aprile in ritardo o una forma di performance art. Ma il sold out in meno di 24 ore lascia pochi dubbi: è business, e anche parecchio redditizio. Che poi tutto ciò faccia bene all’autostima è un altro discorso. La ex modella Chloe Thomas è netta: “Prodotti che promettono di snellire e scolpire il viso riportano indietro le lancette dell’orologio rispetto all’accettazione dell’immagine corporea”.
Siamo al restaurazionismo della bellezza, con tanto di museruole. E proprio quando pensi che l’assurdo abbia raggiunto il suo apice, ecco spuntare la chicca definitiva: il mouth taping, ovvero il nastro adesivo sulla bocca spacciato come un toccasana per scolpire la mandibola e, dicono, ritrovare l’equilibrio facciale. Quello esistenziale: non pervenuto.
Eppure, diversi medici avvertono che può essere pericoloso soprattutto per chi soffre di apnea notturna o problemi respiratori. Ma vuoi mettere il rischio vitale con il fascino di una bocca perfettamente chiusa? E così, mentre la scienza resta ai margini e le influencer si stringono la faccia per sei ore filate, ci si avvia serenamente verso un’estetica sadomaso patinata e siliconata, in cui non c’è più spazio per un volto che non sembri scolpito a colpi di marketing. Nel frattempo, la vecchia skincare, quella fatta di acqua micellare e buone intenzioni, osserva in silenzio la sfilata delle nuove torture soft-touch. Si dirà che è il progresso. Oppure, più onestamente, è solo l’ennesima trappola luccicante in cui inciampano le donne ogni volta che cercano di sentirsi “abbastanza”.
E invece, puntualmente, vengono schiacciate dalla promessa di diventare qualcun’altra. Preferibilmente, mentre dormono. Perché infondo si sa: la notte porta consiglio, e una mascella più definita se crediamo agli asini che volano col cervello, però, miseramente incollato sotto lo scotch. Insieme al resto della decenza.