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“Italia Semplice”, il nuovo portale digitale per cittadini e semplificazioni

Redazione
 
“Italia Semplice”, il nuovo portale digitale per cittadini e semplificazioni
Una bussola per orientarsi tra le novità introdotte dal governo in materia di semplificazione amministrativa: sarà questo il ruolo di “Italia Semplice”, il nuovo portale digitale del Dipartimento della Funzione pubblica che sarà online da fine settembre. L’annuncio arriva dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che ha illustrato i contenuti della piattaforma pensata per offrire ai cittadini una visione completa e ordinata delle semplificazioni già realizzate, con spiegazioni chiare sulla normativa precedente e sulle modifiche introdotte. “Il cittadino potrà scoprire, ad esempio, che un adempimento a cui era tenuto non esiste più”, ha spiegato il ministro.

“Italia Semplice”, il nuovo portale digitale per cittadini e semplificazioni

Il sito raccoglierà circa 400 semplificazioni, di cui 261 già approvate anche dalla Commissione europea, suddivise per comparto, in modo da facilitare la consultazione. L’iniziativa si inserisce nel percorso avviato con i progetti “Facciamo semplice l’Italia”, sviluppato in collaborazione con le Regioni e le amministrazioni locali, e “La tua voce conta”, la consultazione online su partecipa.gov.it che ha raccolto segnalazioni e suggerimenti dai cittadini e dalle imprese. L’obiettivo è rendere più accessibile il quadro normativo e garantire trasparenza, evitando che i cittadini restino intrappolati in procedure non più valide.

Accanto alla semplificazione normativa, resta aperto il cantiere delle politiche sul lavoro pubblico. Il ministro Zangrillo ha ricordato che sono stati stanziati 20 miliardi per i rinnovi contrattuali del periodo 2022-2027, cui si aggiungono 10 miliardi per la successiva tornata 2028-2030. Quasi tutti i contratti 2022-2024 sono stati firmati, mancano all’appello solo istruzione e ricerca ed enti locali. Sul fronte degli enti territoriali, considerati il comparto più in difficoltà, il governo sta lavorando con il Mef alla creazione di un fondo di perequazione, destinato a ridurre lo storico divario retributivo con i dipendenti delle funzioni centrali.

Le risorse ancora da quantificare potrebbero alimentare un incremento dei salari accessori, in continuità con quanto previsto dal decreto-legge PA, che consente agli enti locali in equilibrio finanziario di superare i limiti sull’accessorio. Per i comuni in dissesto, invece, il problema resta più complesso. Zangrillo ha sottolineato come l’obiettivo sia rendere nuovamente attrattivo il lavoro nei territori, puntando non solo sulla retribuzione, ma anche su strumenti come lavoro agile, orari flessibili e welfare aziendale.
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