Un'innovazione tutta italiana, interamente progettata e sviluppata da un team femminile dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), si prepara a rivoluzionare la gestione dei siti contaminati nel nostro Paese. Si tratta di ROCKS (Risk Ordering for Contamination Key Sites), il primo software capace di supportare le Regioni nella pianificazione degli interventi di bonifica prioritari.
ISPRA lancia ROCKS, il software per bonifiche prioritarie e sviluppo sostenibile
Questo strumento all'avanguardia è già stato testato con successo in sette regioni e in un comune, dimostrando la sua efficacia nel razionalizzare l'uso delle risorse disponibili, bilanciando la tutela della salute pubblica e dell'ambiente con la promozione dello sviluppo sostenibile.
ROCKS mira a rendere i territori bonificati più attraenti per nuovi investimenti e opportunità di crescita. Ed è il primo software italiano che consente di identificare quali siti potenzialmente contaminati, censiti nei Piani Regionali di Bonifica, necessitano di interventi più urgenti.
Il sistema assegna a ciascun sito un punteggio di rischio, l'Indice di Rischio Relativo, permettendo così di definire una graduatoria delle priorità basata su solide fondamenta scientifiche e criteri chiari e verificabili. Questa metodologia di valutazione si basa sui Criteri di Priorità Nazionali definiti da ISPRA con il contributo essenziale delle Regioni, delle ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente) e di altre Amministrazioni.
Del resto il problema della contaminazione ambientale è diffuso e le risorse dedicate alle bonifiche sono limitate. È perciò fondamentale che le Regioni possano pianificare gli interventi concentrandosi sui siti che presentano la maggiore criticità dal punto di vista sanitario-ambientale. Per questo motivo, il Testo Unico Ambientale stabilisce che i Piani Regionali per la Bonifica delle aree inquinate debbano indicare "l’ordine di priorità degli interventi, basato su un criterio di valutazione del rischio elaborato da ISPRA".
Questa pianificazione assume un'importanza ancora maggiore nei cosiddetti "siti orfani", ovvero quei luoghi dove non è possibile identificare il responsabile dell'inquinamento o dove non vengono avviati interventi privati. In questi casi, la bonifica ricade sulla collettività. L'elaborazione di criteri validi per l'intero territorio nazionale ha rappresentato una sfida considerevole per l'Istituto, che ha saputo tenere conto delle specificità delle diverse aree, riuscendo a costruire un percorso ampiamente condiviso con gli attori regionali e locali.