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Imprese lombarde e IA, cresce l’uso ma aumenta la richiesta di regole e controllo umano

Redazione
 
Imprese lombarde e IA, cresce l’uso ma aumenta la richiesta di regole e controllo umano
L’intelligenza artificiale si fa sempre più spazio nel tessuto produttivo lombardo, ma le imprese chiedono con forza che sia regolamentata e mantenuta sotto supervisione umana. È quanto emerge dall’ultima indagine del Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, secondo cui il 91% delle aziende ritiene necessarie regole più chiare per l’uso dell’AI e il 90% sottolinea l’importanza di un controllo diretto da parte delle persone.

Imprese lombarde e IA, cresce l’uso ma aumenta la richiesta di regole e controllo umano

La ricerca conferma che l’IA è ormai considerata uno strumento di efficienza e competitività. L’82% delle imprese ne riconosce i vantaggi in termini di produttività, anche se l’87% individua nella carenza di competenze digitali un ostacolo alla piena integrazione delle nuove tecnologie.

Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio nazionale e di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza (in foto), ha spiegato che l’intelligenza artificiale generativa rappresenta un’opportunità senza precedenti, ma con rischi molto elevati, motivo per cui la grande maggioranza delle imprese del terziario chiede più controllo e una cornice normativa solida, a livello nazionale ed europeo.

Secondo i dati dell’indagine, il 55% delle imprese si considera abbastanza o molto informato sull’argomento e un’analoga percentuale si dichiara ottimista riguardo all’espansione dell’AI. Per il 59% degli imprenditori, la tecnologia è complementare al lavoro umano e ne potenzia le capacità, per l’8% invece rappresenta una minaccia, mentre il 33% la giudica una combinazione delle due dimensioni.

L’intelligenza artificiale entra anche nelle abitudini quotidiane degli imprenditori, che sempre più spesso utilizzano gli assistenti virtuali come ChatGPT, Gemini, Claude o Copilot per informarsi. Questi strumenti sono ormai il quarto canale di consultazione più usato (26%), dopo quotidiani online e televisione (entrambi al 42%) e social network (36%).

L’adozione dell’AI cresce a ritmi sostenuti, rispetto al 2023, infatti, le aziende che la utilizzano sono aumentate del 26%. Oggi il 54% la impiega nel lavoro quotidiano, il 37% nel marketing e nella pubblicità, il 17% per lo sviluppo e l’innovazione, il 15% per l’analisi dei dati, l’11% per la gestione clienti e il 7% per le vendite.

Anche nella vita privata l’AI è sempre più diffusa, con il 54% degli intervistati che dichiara di utilizzarla ogni giorno, soprattutto per svago, cultura e attività professionali. L’applicazione più popolare resta ChatGPT (62%), seguita da Gemini (21%) e Meta AI (18%). Un dato che conferma come l’intelligenza artificiale sia ormai entrata stabilmente nel quotidiano di cittadini e imprese, ma anche come cresca la consapevolezza della necessità di una governance etica e responsabile del suo utilizzo.
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