L'economia del Giappone, secondo i dati del Cabinet Office, resi noti oggi, ha registrato nel primo trimestre dell'anno, una contrazione inferiore a quanto inizialmente stimato. In particolare, i dati sui consumi sono stati rivisti al rialzo in un momento in cui l'incertezza sui dazi statunitensi sta offuscando le prospettive.
L'economia giapponese, nel primo trimestre, si è contratta meno del previsto
Il prodotto interno lordo si è contratto dello 0,2% su base annua nei tre mesi fino al 31 marzo, secondo il Cabinet Office, anziché dello 0,7% annunciato il 16 maggio, che coincideva con le previsioni medie degli economisti. Rispetto al trimestre precedente, la revisione si traduce in un dato piatto in termini di prezzi adeguati, rispetto a una contrazione inizialmente stimata dello 0,2%.
La revisione non attenua di molto le preoccupazioni degli analisti secondo cui la crescita economica stava perdendo slancio, ancor prima che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump introducesse i cosiddetti dazi reciproci il 2 aprile.
I consumi privati, che rappresentano oltre la metà dell'economia giapponese, sono cresciuti dello 0,1%, rispetto alla situazione iniziale invariata. Alla revisione ha contribuito l'inclusione dei dati sulle vendite di ristoranti e giochi, resi disponibili nel frattempo.
La componente di spesa in conto capitale del PIL, un barometro della forza trainata dalla domanda privata, è aumentata dell'1,1% nel primo trimestre, rivista dall'1,4%.
Secondo il governo, una revisione al rialzo delle scorte private ha contribuito a ridurre il grado di contrazione della cifra complessiva.
La domanda esterna, ovvero le esportazioni meno le importazioni, ha ridotto la crescita di 0,8 punti percentuali, come nella rilevazione iniziale. Al contrario, la domanda interna ha contribuito per 0,8 punti percentuali.
Il Giappone dovrà pagare un dazio statunitense del 24% a partire da luglio, a meno che non riesca a negoziare un'aliquota inferiore. Poiché le aziende legate al settore automobilistico costituiscono la più grande industria giapponese, il governo sta anche cercando di ottenere un'esenzione per le case automobilistiche giapponesi dal dazio del 25%.