C'è voluto - e ci sarebbe da dire: finalmente! - l'intervento in aula del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per avere parole di saggezza non tanto e non solo su quanto sta accadendo, o potrebbe accadere, nelle acque al largo di Israele e Palestina, ma per fare capire (lo speriamo, ma senza crederci tanto) che l'impegno dell'Italia per la pace e la consapevolezza di garantire l'incolumità di chi, a bordo delle barche di Global Sumud Flotilla, vanno nella stessa direzione, pur se non di pari passo.
Flotilla: dopo tanta retorica, è Crosetto a dire parole di saggezza
Che poi gli interventi in aula abbiano seguito logiche di partito ci può anche stare, ma è stato importante che il governo, o almeno Crosetto, abbia messo tutte le cose in chiaro.
Almeno quasi tutte, considerato che, ad esempio, non sappiano ancora quali siano le regole di ingaggio per le due unità della nostra Marina mandate nel Mediterraneo per garantire, nei limiti del possibile e del diritto, l'incolumità di chi vuole raggiungere la Striscia per un simbolico aiuto alla popolazione.
Simbolico perché, più che portare pacchi di derrate e generi di prima necessita, Flotilla vuole essere portavoce di una crescente ondata di esecrazione per quando Israele sta riservando alla popolazione della Striscia, in cui ci sono anche i terroristi di Hamas, ma che ormai sono una minoranza, comunque capace di incutere terrore ai civili, più che ai soldati dell'IDF.
Il ministro Crosetto, davanti ai senatori, ha detto di essersi posto una domanda (probabilmente la stessa di chi, non condizionato dall'ideologia o dalla contingenza, si è fatta): ''Era proprio necessario mettere a repentaglio l'incolumità di cittadini italiani per portare aiuti a Gaza? E su questo mi sono sentito con nostri parlamentari. Il Governo ha sostenuto in maniera significativa la popolazione nella Striscia, siamo in grado in poche ore di portare aiuti. Ho chiesto fino a che punto doveva arrivare la Flotilla. Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente e chiedo su questo il vostro aiuto''.
Una affermazione che ha messo punti fermi, ai quali, da oggi, probabilmente il governo dovrà uniformarsi: l'azione degli attivisti, sebbene comprensibile e condivisibile, è stata decisa nella consapevolezza del rischio che si andava a correre, mentre lo Stato italiano si deve fare carico - pur non condividendo l'iniziativa - di garantire l'incolumità degli equipaggi della Flotilla.
Crosetto non ha, come suo solito, fatto sconti, esprimendo ''la più ferma condanna per quanto accaduto. Attacchi ad imbarcazioni civili in campo aperto sono totalmente inaccettabili. L'episodio richiama con forza i valori fondamentali della nostra Repubblica; il rispetto del diritto internazionale, la tutela della vita umana, la difesa della libertà di manifestazione pacifica. Qualunque manifestazione, se rispetta il diritto, deve essere tutelata e non può essere soffocata con violenza''.
Frasi intrise di ragionevolezza, che devono essere apprezzate vista la complessità del momento che vede l'Italia idealmente divisa tra la necessità di proseguire nella strada politica della vicinanza a Israele e la presa d'atto che il diritto al dissenso deve essere contrastato con le armi del dialogo e del confronto, non certo ricorrendo a mezzi che se non sono di pura ed esagerata violenza, certo ci vanno vicino.
Ma su una cosa la posizione di Crosetto è stata netta: lui non ci sta a che il governo, come si sta sentendo dire in queste settimana, sia etichettato come corresponsabile di quanto accade nella Striscia. Una accusa che è stata respinta del presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Accuse che, ha sottolineato Crosetto, ''non aiutano il governo a fare il proprio compito''.
"Non sta a me dare l'interpretazione autentica delle parole del Presidente del Consiglio, però ci provo. Io penso che intendesse, come le intendo io, che parole tipo "siete corresponsabili del genocidio" non aiutano il governo italiano a fare tutto . Perché il Presidente del Consiglio, come me e come il Ministro Antonio Tajani, non sente alcuna corresponsabilità con nessuna azione fatta e costretta dal Governo Netanyahu nei confronti di Gaza e della popolazione palestinese''.