L’Italia è pronta a lanciare un nuovo gioiello della propria ingegneria spaziale. Secondo quanto appreso da AGEEI/Aerospazionews il satellite Cosmo-SkyMed CSG-FM3, terzo esemplare della seconda generazione della costellazione nazionale dedicata all’osservazione radar della Terra, sta per lasciare il Paese per raggiungere la base californiana di Vandenberg, da cui decollerà a bordo di un Falcon 9 di SpaceX entro la fine dell’anno o, al più tardi, nei primi mesi del 2026.
Spazio, pronto il Cosmo-SkyMed CSG-FM3
Con questo nuovo lancio, l’Italia consolida un ruolo di primo piano nel panorama internazionale dell’osservazione satellitare, frutto di una collaborazione ormai storica tra Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Ministero della Difesa. Il programma Cosmo-SkyMed, nato oltre quindici anni fa, rappresenta uno dei fiori all’occhiello della tecnologia nazionale. Grazie ai suoi sofisticati sensori radar, consente di monitorare costantemente il pianeta in ogni condizione atmosferica, di giorno e di notte, fornendo immagini e dati preziosi tanto per la comunità scientifica quanto per la sicurezza del Paese.
Le sue applicazioni spaziano dal controllo ambientale alla gestione delle emergenze, dal monitoraggio dei cambiamenti climatici alla prevenzione dei disastri naturali, fino alle attività di intelligence e difesa. Domani, presso il Centro Integrazione Satelliti di Thales Alenia Space Italia a Roma, si terrà un evento per celebrare la partenza del nuovo satellite verso gli Stati Uniti. Alla cerimonia sono attesi, tra gli altri, il presidente dell’ASI Teodoro Valente, il managing director della Divisione Spazio di Leonardo Massimo Claudio Comparini, l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia Giampiero Di Paolo, oltre a rappresentanti del Ministero della Difesa. Sarà l’occasione per sottolineare il valore strategico del programma e l’eccellenza industriale che lo sostiene.
Oggi la costellazione Cosmo-SkyMed conta sei satelliti operativi: quattro di prima generazione, lanciati tra il 2007 e il 2010, e due di seconda generazione, partiti rispettivamente nel dicembre 2019 e nel febbraio 2022. Tutti sono equipaggiati con sensori SAR (Synthetic Aperture Radar) in banda X, capaci di scrutare la superficie terrestre con una risoluzione altissima, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. È questa capacità di “vedere” attraverso le nuvole e l’oscurità a rendere Cosmo-SkyMed uno strumento essenziale per il monitoraggio continuo del pianeta. Le informazioni raccolte permettono, ad esempio, di misurare gli effetti del cambiamento climatico, osservare il consumo di suolo e la crescita urbana, individuare discariche abusive o aree di degrado ambientale. Ma anche di studiare monumenti, ponti, dighe e siti archeologici, seguendone l’evoluzione nel tempo e prevenendo potenziali rischi strutturali.
Un patrimonio di dati che serve non solo alla ricerca scientifica, ma anche alla tutela del territorio e alla sicurezza collettiva. Sul fronte della difesa, il sistema Cosmo-SkyMed costituisce una risorsa di straordinaria importanza strategica. Le Forze Armate possono infatti contare su immagini aggiornate in tempo reale e su un quadro informativo sempre preciso delle aree di interesse, utile per valutare situazioni operative e gestire scenari di crisi. In un contesto geopolitico sempre più complesso, la capacità di osservare e interpretare i movimenti sul terreno diventa un elemento chiave per la sicurezza nazionale e internazionale. Dietro a questo progetto c’è il meglio dell’industria spaziale italiana.
Thales Alenia Space, joint venture tra Thales e Leonardo, è la capocommessa del programma e si occupa dell’intero sistema, dall’integrazione dei satelliti al loro controllo in orbita. Telespazio, altra joint venture tra Leonardo e Thales, gestisce il segmento di Terra e ospita presso il Centro spaziale “Piero Fanti” del Fucino, in Abruzzo, il cuore operativo della costellazione, dove vengono raccolti, elaborati e distribuiti i dati provenienti dai satelliti. Il contributo di Leonardo è cruciale: l’azienda fornisce i sensori di assetto stellare, i pannelli solari e i sistemi elettronici per la gestione dell’energia a bordo, elementi indispensabili per l’efficienza e la precisione delle missioni.
A completare la filiera ci sono poi numerose piccole e medie imprese italiane, che con il loro know-how contribuiscono a rendere il programma un esempio virtuoso di collaborazione industriale e tecnologica. I dati raccolti da Cosmo-SkyMed, infine, vengono commercializzati in tutto il mondo da e-Geos, società che rappresenta l’interfaccia tra la tecnologia satellitare e le applicazioni pratiche nei settori civile, ambientale, agricolo e di sicurezza.