Dopo una vita vissuta insieme, condividendo ogni alba e ogni tramonto, ogni gioia e ogni dolore, separarsi diventa impossibile. Quando due cuori battono all'unisono per decenni, il distacco diventa insopportabile, un dolore che il corpo stesso non riesce a sopportare. Così è stato per Attilio Piubello e Amalia Antonini, anime gemelle per settantadue anni di matrimonio, unite fino all'ultimo respiro e oltre.
Finché morte non ci separi
Lui ricoverato in ospedale, lei a casa, ma i loro cuori si sono fermati quasi insieme, a poco più di un'ora di distanza. “Erano una cosa sola”, racconta il figlio Stefano, e si fa fatica a pensare diversamente. La loro è una storia che ricorda le grandi passioni della letteratura, un amore che ha superato le prove della vita e che nemmeno la morte ha saputo spezzare.
Solo pochi mesi prima, avevano festeggiato i loro settant'anni di matrimonio alla “Festa dell'Amore” di Verona, un evento dedicato alle coppie longeve. Circondati da altre coppie che avevano celebrato anniversari importanti, si erano stretti la mano, certi che nulla li avrebbe mai separati. E così è stato. Attilio e Amalia, però, non sono soli in questo destino, perché la loro storia si intreccia con altre simili, altre vite che si sono consumate nello stesso struggente epilogo. Solo ai primi di febbraio era accaduto a Spresiano, con i coniugi Marini, morti a un mese di distanza l'uno dall'altra dopo sessant'anni di matrimonio.
Ed è successo ancora pochi giorni fa a Castello di Godego, con Flavia Cocco ed Emanuele Toffolon, sposati per sessantadue anni, otto figli e un amore indistruttibile. Quando Flavia è morta, Emanuele era ancora lì, accanto a lei, devastato dal dolore. La notte dopo i funerali, il suo cuore non ha retto: il letto che aveva condiviso con sua moglie era troppo vuoto, la casa troppo silenziosa, il mondo troppo buio senza di lei. E così Emanuele se n'è andato, raggiungendola per sempre.
Si potrebbe pensare che queste siano solo coincidenze, storie romantiche e tragiche che la vita a volte ci regala. Ma la scienza conferma che dietro questo fenomeno c'è molto di più. Un recente studio dell'Università di Birmingham ha infatti dimostrato che il lutto, soprattutto in età avanzata, può avere effetti devastanti sul sistema immunitario. Gli ormoni dello stress si alterano, il corpo perde le sue difese, il cuore si indebolisce.
Non è solo il dolore dell'anima, è il corpo stesso che si spegne, incapace di sopportare la perdita della persona amata. I ricercatori hanno scoperto che il sistema immunitario degli anziani già fragile subisce un colpo durissimo con il lutto. Gli ormoni che regolano le difese dell'organismo calano drasticamente, rendendo il corpo più vulnerabile a infezioni e malattie. Non è raro, dunque, che un coniuge muoia poco dopo l'altro: il cuore e il corpo rifiutano di andare avanti senza l'altra metà della propria esistenza.
Queste storie ci lasciano un nodo alla gola, ci ricordano la fragilità della vita e la potenza dell'amore. Un amore che non si ferma davanti alla morte, che supera ogni barriera, che unisce due anime fino all'ultimo battito. Forse Attilio ha davvero preso per mano Amalia, proprio come dice il loro figlio Stefano, e l'ha portata con sé, lontano da un mondo che senza di lui non aveva più senso. Forse Emanuele ha sentito troppo forte l'assenza di Flavia, e il suo cuore ha deciso di seguirla. Del resto, il dolore della perdita non colpisce solo chi se ne va, ma resta impresso anche nei familiari e nei figli che assistono a queste storie di addii impossibili.
Il figlio di Attilio e Amalia ricorda ogni istante di quella notte, il momento in cui ha capito che anche la madre se n'era andata, quasi a rincorrere il marito. Gli amici, i parenti, tutti sapevano quanto fosse forte il loro legame, quanto fosse impossibile separarli, eppure la realtà di quella perdita lascia ancora sgomenti. Lo stesso vale per i figli di Flavia ed Emanuele, che ancora oggi non riescono a capacitarsi di quanto accaduto.
Emanuele aveva superato un grave incidente anni prima, aveva lottato per la vita con tutte le sue forze, eppure senza Flavia non ha trovato alcun motivo per resistere. Questo ci fa riflettere su quanto l'amore possa essere più forte di qualsiasi sofferenza, di qualsiasi lotta, e su come la vita senza la persona amata possa diventare insostenibile. Su tutto, resta la certezza che l'amore, quello profondo che pochi hanno la fortuna di incontrare nella vita, non conosce confini.
Perché l’amore vero non si spezza, ma si trasforma, continuando a esistere anche oltre il “finché morte non ci separi”: Oltre il tempo, oltre lo spazio, oltre la vita stessa. E a ben pensarci, è un grande privilegio.