In Italia, le quotazioni delle auto elettriche usate hanno risentito finora di una conoscenza ancora limitata del prodotto, ma una maggiore familiarità con la tecnologia sta rendendo più leggibile il mercato, contribuendo a determinare il reale valore di questi veicoli: è quanto emerge dallo studio “Una scelta elettrica oggi. Una scelta di valore domani”, frutto della collaborazione tra Motus-E e Quattroruote Professional, che per la prima volta analizza i fattori che determinano le quotazioni delle elettriche di seconda mano.
Auto elettriche: perché il valore dell'usato è destinato a salire
L’andamento delle quotazioni negli ultimi anni è stato influenzato dalla presenza a fasi alterne dell’Ecobonus, attivo tra il 2019 e il 2024, con un impatto spesso sproporzionato rispetto al numero effettivo di immatricolazioni che hanno potuto beneficiarne.
Tuttavia, l’elemento che ha inciso maggiormente sui valori dell’usato elettrico è stata la diffusa percezione errata sulla durata delle batterie. In realtà, la vita utile dell’accumulatore può tranquillamente superare quella dell’auto stessa, mentre i costruttori garantiscono mediamente una capacità residua dell’80% al termine della garanzia, generalmente fissata a otto anni.
L’analisi di un campione di 5.000 auto elettriche usate, condotta con Power check Control (PKC), evidenzia un degrado medio della batteria di appena l’1,5% annuo, un valore che si riduce sensibilmente dopo i primi nove anni di utilizzo.
Questo fenomeno incide in maniera impercettibile sull’autonomia nell’uso quotidiano e in misura marginale nei viaggi più lunghi. Lo dimostra uno dei test riportati nello studio: un viaggio di circa 570 km tra Roma e Milano con due coppie di veicoli identici, uno con batteria nuova e uno con batteria all’80% di capacità residua. Nel caso dei modelli con batteria da 77 kWh, pensati per le lunghe percorrenze, la differenza nel tempo di viaggio è di soli sette minuti (1,8%). Per quelli con batteria da 58 kWh, il divario sale a 14 minuti (3,3%).
A differenza delle auto con motore endotermico, lo stato di salute della batteria di un’elettrica usata può essere verificato con test diagnostici immediati, garantendo all’acquirente un’informazione chiara e oggettiva per stabilire la quotazione del veicolo.
Inoltre, la maggiore semplicità tecnica dei motori elettrici, con il 70% in meno di componenti nel gruppo “motore e cambio” rispetto alle auto a combustione, si traduce in costi di manutenzione sensibilmente inferiori. Secondo i dati di Quattroruote Professional, il risparmio sui costi di manutenzione ordinaria è del 62% per un’utilitaria di segmento B con tre anni o 45.000 km e del 69% per una media di segmento C con otto anni o 120.000 km.
Un altro fattore che ha inciso sulle quotazioni è la percezione che nuove tecnologie rivoluzionarie possano rendere rapidamente obsolete le auto elettriche attuali. Tuttavia, lo studio dimostra che negli ultimi dieci anni l’autonomia media omologata dei modelli elettrici a listino in Italia è quasi triplicata, ma il tasso di crescita si è notevolmente ridotto, segno di una tecnologia al litio ormai matura, destinata a miglioramenti incrementali piuttosto che a salti improvvisi.
Infine, l’analisi sottolinea l’effetto positivo che la crescente espansione della rete di ricarica pubblica sta avendo sulle quotazioni dell’usato. I punti di ricarica in Italia sono quasi raddoppiati negli ultimi due anni, rendendo le auto elettriche, nuove e usate, sempre più appetibili per un numero crescente di automobilisti.