Innovation
Oltre 6 milioni per il Rome Technopole. Via al polo di ricerca e innovazione del Lazio
di Redazione

Un passo decisivo verso la creazione di un hub di innovazione e ricerca di livello europeo è stato compiuto oggi a Roma. La Regione Lazio e la Fondazione Rome Technopole hanno siglato presso il WEGIL in Largo Ascianghi un Protocollo d'Intesa che garantirà il completamento e la piena operatività del polo tecnologico.
L'accordo è stato firmato dalla vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, e dalla presidente della Fondazione Rome Technopole e Rettrice della Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni.
Il Protocollo formalizza l’impegno finanziario della Regione Lazio per la realizzazione del polo, stanziando ben 6.331.709 euro. Queste risorse, erogate nell’ambito del Programma regionale FESR 2021-2027, sono strategiche e vanno a integrare il già massiccio investimento di 110 milioni di euro previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Questo finanziamento regionale non è un semplice bonus, ma un tassello fondamentale per la strategia più ampia del Lazio, come ha sottolineato la vicepresidente Angelilli: "Il Lazio ha tutti i requisiti per diventare un hub dell’innovazione perché è la seconda regione in Italia per tecnologie all’avanguardia. La nostra strategia combina le risorse regionali ai programmi europei e nazionali, puntando ad investire sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico per accrescere la competitività delle imprese, fornendo sostegno alle start-up e scale-up incentrate sulle tecnologie critiche". Angelilli ha citato esplicitamente la microelettronica, l’intelligenza artificiale e le biotecnologie come settori chiave su cui il polo dovrà concentrarsi.
Il Rome Technopole avrà la sua nuova sede nell'area di Pietralata, grazie a un accordo siglato a gennaio scorso con il Comune di Roma.
La presidente Antonella Polimeni ha illustrato la visione ambiziosa per la nuova struttura: "Il nostro impegno è realizzare un edificio a impatto zero, che possa rappresentare un modello grazie all'utilizzo di soluzioni all'avanguardia, come l'idrogeno verde e la geotermia". L'edificio, con una superficie utile compresa tra i 2.100 e i 2.400 mq, ospiterà laboratori di ricerca all’avanguardia, aule multimediali per la didattica, e aree cruciali per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e l’accelerazione d’impresa. L'obiettivo è rafforzare la "collaborazione osmotica" tra università, enti di ricerca, mondo imprenditoriale e istituzioni.
Il Rome Technopole è una vera e propria "fucina di conoscenze" che coinvolge le 10 principali università del Lazio, i 4 maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, la Regione, il Comune di Roma, le Camere di Commercio e oltre 20 gruppi industriali. Questo vasto ecosistema opererà su tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, e salute e biopharma.
Con l'aggiudicazione dell'appalto dei lavori prevista per settembre 2025 (dopo la pubblicazione a marzo), l'attenzione si sposta sulla pianificazione operativa. Sarà avviato un Tavolo di lavoro per individuare e definire le progettualità da sviluppare. A questo tavolo siederanno rappresentanti della Regione Lazio (con ruolo di coordinatore), della Fondazione Rome Technopole, di Roma Capitale, del MUR, di Unindustria e delle Università del Lazio. Una successiva convenzione operativa stabilirà le risorse, le attività, i soggetti preposti e le tempistiche dettagliate.
La firma del Protocollo, avvenuta alla presenza di importanti personalità istituzionali come Maurizio Veloccia (Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma) e Giuseppe Biazzo (presidente Unindustria e vicepresidente Fondazione), segna l'inizio di una nuova fase che promette di posizionare il Lazio come leader nella ricerca e nell'innovazione a livello nazionale ed europeo.