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Tassi e mutui: il variabile supera il fisso

di Facile.it
 
Tassi e mutui: il variabile supera il fisso

Il sorpasso era nell’aria, ora è ufficialmente arrivato; come emerge dall’analisi di Facile.it, sono disponibili sul mercato le prime offerte di mutuo a tasso variabile con indici inferiori rispetto a quelli fissi; per un finanziamento da 126.000 euro in 25 anni i tassi variabili partono da un TAEG pari a 2,75%, mentre quelli fissi da 2,93%. In termini di rata, considerando un mutuo da 126.000 euro di durata pari a 25 anni e a copertura del 70% del valore dell’immobile, questo si traduce in 567 euro per il variabile e in 575 euro per il fisso.

Insomma, l’anomalia registrata negli ultimi anni, per cui i fissi erano più economici dei variabili, sta rientrando. In questo momento, il vantaggio dei variabili è limitato e lo si vede solo su alcuni importi e durate, ma è solo questione di tempo prima che la curva dei tassi torni alla normalità e che sul mercato si vedano regolarmente offerte a tasso variabile meno costose di quelle fisse.

Cosa scegliere quindi tra fisso e variabile?

Come sempre, non esiste in assoluto una risposta giusta o sbagliata e, oggi più che mai, la scelta torna in mano agli aspiranti mutuatari; se fino a qualche mese fa il tasso fisso era generalmente la soluzione migliore, poiché univa alla garanzia della stabilità del tasso anche un costo più basso rispetto al variabile, oggi quest’ultimo inizia a tornare in partita.

Come spiegano gli esperti di Facile.it «se è pur vero che il margine di vantaggio a favore del variabile è ancora minimo, è necessario tornare a guardare a questo prodotto con grande attenzione perché, se da un lato espone il mutuatario a possibili variazioni future della rata, dall’altro la storia insegna che i mutui indicizzati con riferimento all’Euribor si sono alla lunga spesso dimostrati più vantaggiosi rispetto a quelli legati all’Eurirs. L'intervento di un consulente esperto, in una fase di mercato come quella attuale, può essere più utile che mai per indentificare il prodotto più adatto alle proprie esigenze.».

Le previsioni per il futuro

Questo primo sorpasso è solo l’inizio di un trend che a breve, se non ci saranno scossoni internazionali, potrebbe estendersi ai mutui offerti da molte banche.

Come emerge dall’analisi dei Futures sugli Euribor, ci si attende che la BCE intervenga ulteriormente sugli indici e il tasso variabile possa scendere ancora. Seppur probabilmente vicini alla fine dei tagli, secondo le aspettative di mercato l’Euribor a 3 mesi, sceso a maggio sotto il 2,2%, dovrebbe arrivare a circa 1,70% entro fine anno e poi stabilizzarsi.

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