Ultime notizie

Ofi Invest AM: Prospettive del mercato obbligazionario e azionario per il secondo semestre 2025

Analisi a cura di Geoffroy Lenoir ed Eric Turjeman, Co-CIO di Ofi Invest AM
 
Ofi Invest AM: Prospettive del mercato obbligazionario e azionario per il secondo semestre 2025
I dazi imposti dagli Stati Uniti hanno generato un forte aumento della volatilità per quanto riguarda il commercio mondiale e le riserve, ma quali saranno le reali conseguenze sulla domanda interna del paese è qualcosa che potremo scoprire solamente nei prossimi mesi. Ad oggi, quello che ci sentiamo di affermare è che la fiducia di famiglie e imprese si ridurrà, traducendosi in minori consumi per le prime e investimenti più bassi per le seconde. Al tempo stesso, altri parametri chiave come il potere d’acquisto, l’occupazione e il benessere sembrano ancora solidi; pertanto, nel breve termine potremo assistere a una contrazione della crescita degli Usa, ma un totale collasso sembra un’eventualità molto remota. Dall’altro lato, però, c’è il rischio che la politica fiscale statunitense vada fuori controllo, dato che oltre all’effetto inflazionistico della strategia commerciale potrebbe aggiungersi anche quello del taglio delle tasse previsto a breve. È molto probabile quindi che la Federal Reserve si manterrà su posizioni attendiste almeno fino a settembre.

Per quanto riguarda l’Europa, si è osservato un forte aumento nella propensione al risparmio e anche un tasso di disoccupazione mai così basso (6,2%). Per questo ci aspettiamo un ulteriore aumento dei consumi – anche se leggero – ma non degli investimenti aziendali, ancora vincolati dal protezionismo statunitense e dall’incertezza generale. Soprattutto, se i dazi reciproci dovessero attestarsi ben al di sopra del 10%, allora il rischio di una stagnazione diffusa e di una recessione di quelle economie che esportano di più verso gli States (in primis Germania e Italia) sarebbe molto alto. Tuttavia, a partire dai primi mesi del 2026, il cambiamento nel paradigma fiscale della Germania potrebbe avere effetti positivi. Inoltre, ora che l’inflazione è ben indirizzata verso l’obiettivo del 2%, la Banca Centrale Europea può concentrarsi sulle negoziazioni tra Ue e Usa, decidendo in base ai loro esiti se operare ulteriori tagli oppure no.

Alla luce del background e delle prospettive descritte, cosa ci dovremo aspettare per il mercato obbligazionario e azionario occidentali?

Obbligazioni

Il mercato obbligazionario è stato particolarmente esposto agli annunci di Donald Trump sui dazi e sulle negoziazioni, le quali hanno generato incertezza e reso la vita delle maggiori banche centrali molto difficile. La Bce, in particolare, nel mese di giugno ha ridotto i tassi al 2% il che, secondo la sua policy, significa uscire dal territorio restrittivo e iniziare a valutare i prossimi tagli (se ce ne saranno) guardando soprattutto alle stime di crescita per i prossimi mesi. Per quanto riguarda la Fed, invece, l’approvazione della legge di bilancio statunitense comporta un ulteriore peggioramento del rapporto deficit/Pil negli Usa; pertanto, un taglio dei tassi potrebbe sostenere l’economia americana, soprattutto dopo che la curva dei rendimenti per la sezione a 30 anni ha raggiunto circa il 5%.

Osservando il mercato, sembra che gli investitori siano consapevoli della difficoltà di stimare l’eventuale shock inflazionistico dei dazi e, alla luce di quanto visto sopra, anche alcuni investimenti a lunga scadenza stanno perdendo appetibilità. Tutto ciò si tradurrà, e in parte si sta già traducendo, in un abbassamento dell’esposizione al dollaro e agli asset statunitensi in generale nei prossimi mesi. Tuttavia, nel medio termine prevediamo che queste paure si affievoliranno e che gli investitori si accorgeranno di opportunità molto interessanti come i Treasury decennali al 4,5.

Anche in Europa però il quadro sembra positivo. Non solo i Bund a 10 anni rendono il 2,5%, ma sembra che i mercati avessero scontato un impatto delle tariffe maggiore di quello che poi si realizzerà e ciò crea occasioni soprattutto nelle obbligazioni corporate. Infine, sebbene i rendimenti si siano ridotti, il credito investment grade e high yield appare ancora attrattivo e in grado di generare occasioni di carry nel medio periodo.

Azioni

Per quanto riguarda le azioni, dopo la reazione negativa agli annunci di Trump dello scorso aprile si è vissuto una ripresa che ha portato l’intero comparto vicino ai suoi massimi storici. Ma cosa ci riserva il futuro? Da sempre, i tre parametri fondamentali per giudicare l’andamento dell’equity sono l’andamento degli utili aziendali, i tassi d’interesse di lungo termine e il risk premium. Dal primo, si sono osservati risultati solidi per il primo trimestre di quest’anno e anche le relazioni aziendali si sono rivelate meno pessimistiche di quanto ci si aspettasse. Per quanto riguarda i tassi, il rallentamento dell’economia globale ha impedito loro di crescere eccessivamente. Infine, e questa è la vera sorpresa, la remunerazione del rischio appare bassa. Questo non significa che il rischio sia sparito, ma nonostante le tensioni in Europa e in Medio Oriente, sembra che gli investitori siano convinti che le conseguenze saranno circoscritte e che, dopo che il fronte iraniano pare essersi raffreddato, non intaccheranno il prezzo del petrolio.

Per quanto riguarda i dazi, invece, sembra che adesso la convinzione più diffusa sia che, nonostante la voce grossa, gli Stati Uniti non riusciranno a portare avanti una politica tanto aggressiva quanto quella annunciata ad aprile, vuoi per via dell’impatto che avrebbe sulle imprese locali o per i numerosi ostacoli legali in cui stanno incappando gli ordini esecutivi del presidente Trump.

Detto ciò, se da un lato noi di Ofi Invest AM non crediamo che i mercati azionari siano sopravvalutati, dall’altro non vediamo nemmeno ampi margini di crescita ulteriore. Per questo riteniamo che la strategia migliore sia posizionarsi in modo neutrale verso Usa e Ue e differenziare anche con altre azioni, in particolare quelle cinesi.
  • BPM Milano
  • villa mafalda 300x600
  • skin Banca Ifis
  • Poste Italiane giugno 2025
  • Enel Prima Vera - Rata Vera
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Fondo Italiano d’Investimento entra nel capitale di Santangelo Group
10/07/2025
Fondo Italiano d’Investimento entra nel capitale di Santangelo Group
EQUITA Private Debt Fund III completa un nuovo closing e porta il fondo a quota €160 mln
10/07/2025
EQUITA Private Debt Fund III completa un nuovo closing e porta il fondo a quota €160 mln
Zurich e Amundi lanciano il fondo Zurich Global Green Bond
10/07/2025
Zurich e Amundi lanciano il fondo Zurich Global Green Bond
Analisi: I mercati di oggi. Commento di ActivTrades - 10/07
10/07/2025
di Saverio Berlinzani - Analista di ActivTrades
Analisi: I mercati di oggi. Commento di ActivTrades - 10/07