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Mercati emergenti: nuove rotte per la diversificazione globale
A cura di Flora Dishnica, Investment Manager di Pictet Asset Management

In un momento di forte incertezza di breve, esasperata dall’agenda politica americana, tra gli investitori è emersa la necessità crescente di diversificare i portafogli al di fuori degli Stati Uniti. L’investimento nei mercati emergenti torna così ad essere protagonista, specie se affrontato con un approccio multi-asset innovativo e flessibile.
Il risveglio dell'economia cinese
Il recente risveglio dell'economia cinese ha catturato l'attenzione degli investitori per diverse ragioni. Il caso Deepseek (l’Intelligenza Artificiale con una qualità di risposta comparabile ai modelli AI occidentali, ma che utilizza un numero ridotto di GPU più datate e meno care), ha evidenziato le enormi capacità della Cina nel campo tecnologico, rappresentando un’incognita per la concorrenza di alto livello (specie su semiconduttori e terre rare). Nell’ottica di recuperare il terreno perso negli ultimi anni, Pechino ha ribadito il suo impegno verso i business locali ad alto potenziale, promuovendo incontri con i CEO ed elargendo investimenti al fine di rendere le aziende cinesi più competitive nel mercato globale. Oltre alla necessità e alla volontà di controbilanciare le restrizioni commerciali statunitensi, le grandi aziende tecnologiche cinesi, di cui Baidu, Tencent e Alibaba sono solo alcuni nomi, continuano oggi a mostrare un alto potenziale di crescita e valutazioni contenute rispetto alle controparti statunitensi, con margini positivi e interessanti.
BRICS, motori economici globali
I Paesi emergenti, in particolare i BRICS, stanno giocando un ruolo cruciale nei cambiamenti globali, investendo in tecnologie innovative, Intelligenza Artificiale, transizione energetica e risorse naturali. L'influenza crescente dei principali mercati emergenti attira investimenti esteri, rafforza anche alleanze strategiche e promuove la crescita economica, offrendo opportunità d'investimento nei mercati azionari di questi Paesi. La transizione ecologica è un'altra area di crescita per i mercati emergenti, con investimenti significativi nelle energie rinnovabili e una maggiore attenzione alla decarbonizzazione. La ricchezza di risorse naturali nei BRICS li posiziona strategicamente per soddisfare la crescente domanda globale, offrendo opportunità di investimento nel settore delle materie prime.
Diversificare al di fuori degli USA
A seguito della pandemia da COVID-19, la maggioranza delle banche centrali emergenti si sono mosse in maniera molto ortodossa sul fronte della politica monetaria offrendo una maggior stabilità alle valute locali. Oggi, in un contesto di dollaro debole (i Paesi emergenti stanno riducendo le loro riserve in dollari) e di rischio inflattivo latente (effetto del nazionalismo e isolazionismo economico degli Stati Uniti), i margini di movimento dei tassi locali per i mercati emergenti diventano più interessanti. Inoltre, includendo un’ampia gamma di Paesi, differenti per sviluppo e dimensioni, investire nei mercati emergenti significa andare ad intercettare una fetta di mercati, anche di frontiera, capaci di offrire diversificazione e opportunità di crescita.
Potenzialità del mercato azionario
Un aspetto spesso sottovalutato dei mercati emergenti è la loro straordinaria capacità di performance nel lungo termine. Se consideriamo un orizzonte temporale di vent'anni, dal 2005 al 2025, tra le cinque borse mondiali più performanti, tre sono mercati emergenti. Questo risultato mette in luce il potenziale di crescita e di rendimento offerto da queste economie in rapida evoluzione. Inoltre, va sottolineato che la penetrazione locale degli investitori nei mercati azionari è attualmente inferiore al 10%, suggerendo un ampio margine di crescita nel medio-lungo periodo.