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Lavoro, Santanchè: “Turismo genera 13% occupazione”

 
Lavoro, Santanchè: “Turismo genera 13% occupazione”
Nel 2024, il turismo italiano – colonna portante dell’economia nazionale – ha generato il 13% di occupazione: una cifra importante, destinata senz’altro a crescere ancora, in prospettiva fino a quasi il 16% entro il 2034, stando a ENIT, grazie anche alla spinta di eventi di rilevanza internazionale come il Giubileo e le Olimpiadi Invernali Milano Cortina.

Ma, innanzitutto, grazie alla strategia del Governo Meloni: un esecutivo che, oltre a creare un milione di posti in più nel mercato del lavoro, ha messo il turismo – settore ad aver pagato il prezzo più salato della pandemia – al centro dell’agenda politica, accompagnandolo verso la rinascita e il superamento di record via via più ambiziosi, mettendo gli imprenditori e i professionisti del comparto nelle condizioni di operare e rendere al meglio.

Un percorso favorito dalle misure e dagli investimenti introdotti dal Ministero del Turismo: dalla storica e attesissima riforma delle guide turistiche alla detassazione delle mance e del lavoro notturno e straordinario, passando per i bandi per progetti di formazione professionale altamente qualificante e di alta formazione, per un’industria sempre più appetibile e, al contempo, specializzata e competitiva.

Traguardi che ci hanno permesso di attuare già l’80% del programma per il turismo che avevamo presentato agli elettori. Ciò significa aver gettato delle solide fondamenta sulle quali costruire un ecosistema turistico il quanto più resiliente, performante e virtuoso. Ben consapevoli, comunque, che il lavoro da fare è ancora molto. Dopotutto, la filiera “commercio e turismo” è tra quelle caratterizzate dalla maggior crescita occupazionale, e rendere strutturali gli interventi messi in campo dal dicastero può contribuire a ridurre ulteriormente la carenza di impiegati del comparto che dai 350 mila del 2022, abbiamo portato a circa 260 mila.

Nello specifico, secondo le stime UNIONCAMERE, stiamo parlando del settore produttivo che esprimerà uno dei fabbisogni occupazionali più elevati nel prossimo quinquennio, con una previsione compresa tra 551 mila e 683 mila unità, rappresentando circa il 18% del fabbisogno complessivo.

Di sicuro, sebbene a fronte di fenomeni negativi come il potenziale rallentamento della domanda interna o i macro-avvenimenti geopolitici – come guerre e probabili dazi –, c’è da guardare al futuro con ottimismo e determinazione: il settore del turismo continua sulla scia dei record registrati negli ultimi due anni, sia in termini occupazionali che di flussi. Nel 2024, come rileva ISTAT, le attività economiche direttamente e indirettamente legate al turismo hanno coinvolto quasi 2 milioni di addetti, con un incremento di oltre il 2% rispetto al 2023, e il comparto ha segnato un ulteriore risultato storico di presenze turistiche, oltre 458 milioni. In totale, stando a ENIT e WTTC, l’occupazione diretta, indiretta e indotta nel turismo raggiunge una quota di occupati superiore ai 3 milioni di unità. Inoltre, l’indice del volume del fatturato dei servizi, lo scorso anno, è stato tra i più dinamici, se si considerano le attività economiche dell’ospitalità e del trasporto aereo. E il 2025 si è aperto con un’ulteriore crescita.

Numeri altamente significativi, resi possibili anche dall’impulso fornito dai notevoli investimenti del PNRR e dalle risorse messe a disposizione dal MiTur. Ma, soprattutto, dal lavoro e dai sacrifici di migliaia di operatori e famiglie che, giorno dopo giorno, consentono al turismo italiano di vivere e prosperare regalando al mondo intero l’indimenticabile esperienza di innamorarsi della nostra amata Italia.
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