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Report mensile sulle Mid-Small Cap italiane

di Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte
 
Report mensile sulle Mid-Small Cap italiane

I risultati trimestrali dovrebbero offrire prospettive piuttosto positive per il 2026

· Performance (+). 

Il mercato azionario italiano (prezzi al 16 ottobre 2025) ha registrato una performance negativa dello 0,3% nell'ultimo mese, ma è in rialzo del 23,6% da inizio anno. Nell'ultimo mese l'indice FTSE Italy Mid-Cap (+0,0%) ha sovraperformato dello 0,3% l'indice principale (-4,7% da inizio anno su base relativa), mentre l'indice FTSE Italy Small Caps (+2,2%) ha sovraperformato il mercato del 2,5% e ha registrato un +6,4% su base relativa da inizio anno. Guardando alle performance delle mid-small cap in Europa, l'indice MSCI Europe Small Caps ha registrato un rialzo dell'1% nell'ultimo mese, con una performance inferiore a quella delle small cap italiane.

· Stime (=).

Dall'inizio del 2025, abbiamo attuato una revisione del -6,0%/-0,6% delle nostre stime sugli EPS 2025/2026; in particolare, nell'ultimo mese, le revisioni delle stime sono state positive per i titoli a grande capitalizzazione (+0,8%/+2,6% sugli EPS 2025/2026) grazie ad alcuni nomi (Prysmian e MPS). Concentrandoci sulla nostra copertura delle mid-small cap, nell'ultimo mese abbiamo lasciato pressoché invariati gli EPS per il 2025 e il 2026.

· Valutazioni (=).

Se confrontiamo la performance dall'inizio dell'anno con la variazione delle stime per l'esercizio ‘25 nello stesso periodo, vediamo che i titoli del FTSE MIB hanno registrato un re-rating del 30,0% (era +30,5% un mese fa); le mid cap si sono rivalutate del 24,7%, mentre le small cap del 39,4%. Su base P/E, il nostro panel è scambiato con un premio del 26% rispetto alle large cap, superiore al premio medio storico (20%) ma in linea con il livello di un mese fa (26%).

· Liquidità (+). 

Osservando l'andamento degli indici ufficiali italiani, si nota che la liquidità delle large cap nell'ultimo mese (misurata moltiplicando i volumi medi per i prezzi medi in un determinato periodo) è superiore del 34,0% rispetto allo stesso periodo di un anno fa (il mese scorso era in aumento del 33,8% su base annua) ed è in rialzo del 34,0% da inizio anno. Il quadro è in miglioramento anche per le mid cap, mentre è più debole per le small cap: in particolare, dall’inizio di gennaio, la liquidità è aumentata del 29,1% su base annua per le prime, ma è diminuita del 9,8% per le seconde (anche se il dato è leggermente penalizzato dai riposizionamenti dell'indice). Nell’ultimo mese le società a media e bassa capitalizzazione hanno mostrato un trend in miglioramento.

· Strategia d’investimento. 

I mercati finanziari hanno reagito positivamente ai recenti accordi commerciali, alle aspettative di una politica monetaria espansiva negli Stati Uniti e alle misure fiscali adottate in diversi Paesi europei, come la Germania. Molti indici azionari stanno trattando sui massimi storici e non si può escludere qualche presa di profitto, considerando il posizionamento ottimista degli investitori. Detto ciò, manteniamo una visione costruttiva sul mercato azionario e ci aspettiamo che i segnali emergenti di rotazione settoriale si rafforzino nei prossimi mesi, soprattutto se si concretizzerà un certo grado di ripresa ciclica, sostenuto da basi di confronto anno su anno più favorevoli. Le mid e small cap italiane potrebbero continuare a beneficiare del costante calo del rischio Paese, come dimostrato dai nuovi minimi raggiunti dallo spread dei titoli di Stato italiani a 10 anni. Il flusso di notizie in arrivo con i risultati del terzo trimestre, attesi nelle prossime settimane, dovrebbe offrire motivi di ottimismo per le prospettive del 2026. Tra i catalyst positivi, segnaliamo anche che il tanto atteso Fondo Strategico Nazionale indiretto sta finalmente entrando nella fase operativa: secondo fonti di stampa, la Banca d’Italia e la CONSOB avrebbero approvato i primi fondi, aprendo la strada alle altre società di gestione del risparmio aderenti all’iniziativa. Le indiscrezioni di mercato indicano che circa dieci società di gestione potrebbero essere coinvolte. Supponendo un finanziamento medio di circa 75-100 milioni di euro, il Fondo Strategico Nazionale sembra destinato a raggiungere il proprio obiettivo compreso tra 700 milioni e 1 miliardo di euro. Alcuni operatori di mercato mostrano inoltre maggiore ottimismo riguardo a una possibile riapertura del mercato delle nuove quotazioni di società di medie dimensioni nel corso del 2026.

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